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Aumento Iva, Cgia: “Per scongiurarla serve una manovra da 18,5 miliardi”

Senza un intervento di “copertura”, da gennaio 2019 le aliquote del 10 e del 22% saliranno rispettivamente all’11,5 e 24,2%

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Il prossimo 1° gennaio 2019 scatterà un nuovo aumento dell’Iva, a meno che il nuovo governo non recuperi abbastanza risorse per impedirlo. Secondo quanto calcolato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, il nuovo governo in via di costituzione dovrà predisporre entro fine anno una manovra di bilancio da almeno 18,5 miliardi.

Aumento Iva nel 2019: l’analisi della Cgia

In particolare, si sottolinea dalla Cgia, bisognerà recuperare 12,4 miliardi per sterilizzare l’aumento dell’Iva, altri 3,5 miliardi che l’Unione europea ci sta per chiedere, al fine di perseguire il pareggio di bilancio e, infine, ulteriori 2,6 miliardi per coprire una serie di spese non differibili. “Purtroppo – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo, l’entità di questa manovra stride in maniera evidente con le promesse elettorali avanzate nelle settimane scorse da coloro che oggi scalpitano per guidare il Paese.

Quanto aumenterebbe l’Iva

Nel caso non si dovessero trovare le coperture, dal 1 gennaio 2019 l’aliquota Iva, attualmente al 10%, salirebbe all’11,5%; altresì, quella attuale del 22% schizzerebbe addirittura al 24,2%. “Sebbene l’anno scorso abbiamo toccato il record di crescita degli ultimi sette anni”, ricorda il segretario della Cgia, Renato Mason, “comunque siamo quelli che nella Ue sono cresciuti meno. Secondo le previsioni di Bruxelles questa tendenza continuerà anche nel biennio 2018-2019: saremo il paese europeo con la crescita economica più contenuta. Quest’anno, in particolare, l’aumento del Pil sarà dell’1,5% per scendere all’1,2% nel 2019. Nonostante la congiuntura internazionale sia positiva l’Italia fatica a crescere, trascinandosi tutti i problemi che ci affliggono ormai da più decenni”.