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Meglio smembrare Alitalia che tenere in piedi uno zombie

Arrivate 32 offerte per la compagnia di bandiera, ma solo per pezzi o singole attività: l’ennesima dimostrazione che così la compagnia non poteva rimanere in piedi

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Ben 32 manifestazioni di interesse sono arrivate per Alitalia, ma tutte per singoli pezzi o attività dell’ex compagnia di bandiera. Si tratta dell’ennesima dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che Alitalia aveva grandi potenzialità, ma così come strutturata non poteva andare avanti. Ryanair, per esempio, ha ammesso di essere interessata alle rotte a lungo raggio. Lufthansa punta al mercato italiano e per questo sembra interessata solo a pezzi della flotta o agli slot eventualmente in vendita.

ALITALIA DA FARE A PEZZI

Molte proposte saranno bocciate perché non sostenibili e ci vorrà tempo per arrivare alle proposte non vincolanti e poi a quelle definitive (previste per ottobre). SI è passati così dall’idea che nessuno avrebbe avanzato un’offerta per l’ex compagnia di bandiera a un surplus di candidature tra Hainan Airlines, Air China, Air France Turkish Airlines, Delta fino a Etihad Airways. Alitalia piace, ma non così. Non imballata dai sindacati, non vincolata a interessi locali sulle rotte nazionali: dovrebbe volare alto, ma non potrà mai farlo visto come è andata il referendum che ha aperto la crisi. Meglio, dunque, farla a pezzi che tenere in piedi – con i soldi degli italiani – uno zombie.

Come si può fare? Iniziando già da subito a tagliare i sovraccosti e aumentando i ricavi: ci si è già mossi sui tagli ai derivati sul carburante, mentre si apriranno nuove rotte (Roma-Los Angeles invernale e quelle per l’Argentina) per puntare finalmente sul lungo raggio. Troppo tardi, purtroppo.