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Microsoft nei guai: «Promozioni discriminatorie»

La denuncia di una ex dipendente: «Meno gratifiche alle donne, uomini valutati con criteri soggettivi». È la prima accusa di sessismo per Redmond

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Microsoft rischia di dover affrontare una class action per discriminazione nei confronti delle donne. A mettere nei guai il colosso di Redmond è la denuncia di una ex dipendente, Katie Moussouris: «Gli uomini sono valutati e premiati non seguendo la produttività ma secondo criteri totalmente soggettivi» l’accusa della donna riportata dal Wall Street Journal. Al contrario le donne sarebbero pagate meno e promosse con minore frequenza.

CLASS ACTION. Moussouris, manager per la sicurezza tra il 2007 e il 2014, ha anche denunciato un supervisore che l’avrebbe punita con un bonus più basso dopo un’accusa per molestie sessuali da parte della donna. L’ex dipendente ora chiede alle altre dipendenti dell’azienda, assunte dal 16 settembre a oggi, di unirsi in una class action. L’azienda ha comunicato che esaminerà la denuncia: «Siamo impegnati per una forza lavoro diversificata e per un luogo di lavoro dove tutti gli impiegati abbiano una chance di avere successo», ha detto un portavoce della società che per la prima volta deve affrontare un’accusa simile.

LA GAFFE. Anche se l’anno scorso il Ceo Satya Nadella aveva detto che le sue dipendenti, piuttosto che chiedere un aumento, avrebbero dovuto confidare nel sistema e in un “buon karma”. Una gaffe che aveva costretto l’a.d. a una lettera di scuse in cui si diceva persuaso che «uomini e donne dovrebbero avere parità di retribuzione a parità di lavoro».

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Il Ceo di Microsoft, Satya Nadella, è stato protagonista di una gaffe sessista © Getty Images