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Lavoro

Rai, nei contratti clausole anti-gravidanza

La tv pubblica non nega l’esistenza dell’articolo 10, ma assicura di non aver mai applicato la norma

Le consulenti esterne della Rai, precarie con partita Iva, se rimangono incinte, possono perdere subito il posto di lavoro «senza compenso e senza indennizzo». Il caso è esploso ieri quando il Coordinamento Errori di stampa, dopo aver presentato l’autocensimento sui giornalisti precari, ha inviato una lettera aperta al dg Lorenza Lei chiedendole di porre fine ai contratti “ultraleggeri” per i consulenti, stralciando soprattutto la “clausola gravidanza” contenuta nell’articolo 10. In serata è arrivata una nota dell’azienda, che conferma di essersi sempre scrupolosamente attenuta al rispetto delle norme a tutela della maternità. La tv pubblica non nega l’esistenza dell’articolo 10, ma assicura di non aver mai applicato la norma. «Ho dato agli uffici competenti l’incarico di valutare interventi sulla clausola», precisa Lorenza Lei, «anche se tengo a sottolineare che in Rai non c’è mai stata alcuna discriminazione o rivendicazione in merito, né certamente sono mai emersi, fin qui, dubbi di legittimità».