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Lavoro

Decreto Poletti, la maternità è conteggiata nella durata del contratto

Perplessità per le modifiche in materia di apprendistato: reintrodotti il progetto formativo scritto e la formazione obbligatoria

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Ultimi ritocchi al decreto del lavoro Poletti, ma non mancano le polemiche. Se la scelta di tutelare maggiormente la maternità mette d’accordo le forze politiche, le modifiche in materia di apprendistato approntate dalla Commissione lavoro della Camera sono state giudicate, da alcuni partiti, come un passo indietro rispetto al testo originale. Nello specifico, il nuovo testo prevede il ripristino del progetto formativo in forma scritta per l’apprendistato e inserisce nuovamente la formazione obbligatoria, prima assente nel testo Poletti. Non solo. Per poter assumere un apprendista, le imprese con più di 30 dipendenti dovranno prima riconfermare il 20% di quelli già ingaggiati. Sul versante della maternità, invece, la commissione ha deciso che è possibile conteggiare i giorni della maternità nella durata del contratto. Non solo. Se nell’anno successivo l’azienda deciderà di assumere, le donne entrate in maternità e con contratto scaduto avranno la precedenza. Quanto, invece, ai contratti a tempo determinato, scendono da otto a cinque il numero dei rinnovi nei primi tre anni, ma non sarà più necessario, in questo primo triennio, giustificare i contratti con una causale. Stretta di vite invece sul numero dei lavoratori a tempo determinato: se superano il 20% del totale del personale, le aziende sono tenute ad assumere i lavoratori in eccesso, pena sanzioni.

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Giuliano Poletti, ministro del Lavoro