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Gusto

A Torino il Salone Internazionale del Gusto

In mostra il meglio della produzione enogastronomica mondiale. Dai Presìdi Slow Food italiani e no, alla cucina di strada

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È in arrivo l’ottava edizione del Salone internazionale del Gusto, in programma dal 21 al 25 ottobre al Lingotto Fiere di Torino. La mostra mercato, vetrina della produzione enogastronomica artigianale e di qualità nel mondo, sarà affiancata da Terra Madre, il momento d’incontro mondiale delle comunità del cibo, che riunisce attori della filiera agroalimentare da 150 Paesi, impegnati a difendere e promuovere modi di produzione rispettosi dell’ambiente, attenti alle risorse naturali, alla conservazione della biodiversità, alla giustizia sociale. Le due manifestazioni biennali rappresentano un momento unico, che vede come protagonista il mangiar bene, declinato in tutte le sue accezioni.Il tema del Salone del Gusto di quest’anno trova la sua espressione nel connubio di due parole: una è cibo, l’altra territori. Perché senza il territorio non esisterebbe il cibo, espressione del terreno, del clima, del savoir faire; ed è proprio attraverso il cibo che ogni territorio manifesta le sue caratteristiche peculiari, riconoscibili. Territorio coniugato al plurale, però: per esaltare la diversità di luoghi, culture, conoscenze e pratiche. Un’esposizione rinnovata conferisce un volto tutto nuovo al Salone del Gusto, dove il rapporto tra cibo e territori si esprime in modo immediato e tangibile: la suddivisione degli espositori non segue infatti più le vie tematiche ma l’origine e la produzione degli alimenti. Nei padiglioni 2 e 3 è rappresentato il territorio italiano, mentre il padiglione 1 ospita il resto del mondo.Oltre ai territori, spazio ai Presìdi Slow Food, gli esempi concreti di un modello di agricoltura basato sulla qualità, sul recupero dei saperi tradizionali, sulla sostenibilità. Oltre 200 stand faranno da vetrina alle produzioni locali di qualità dai formaggi ai salumi, dai pani ai dolci, dagli ortaggi ai cereali, passando ai mieli.Tra i nuovi Presìdi in mostra: la Lenticchia di Mormanno per la Calabria, il Gallo nero della Val di Vara per la Liguria, lo Stracchino all’antica delle Valli Orobiche per la Lombardia e il Biscotto di Ceglie per la Puglia.Non solo produzioni italiane, in mostra anche alcuni Presìdi internazionali, dal suino basco euskal txerria al vino in anfora della Georgia. Non poteva mancare l’Enoteca, lo spazio dedicato al vino di qualità, dove assaggiare le ultime annate, conoscere nuovi vitigni o nuovi territori scegliendo tra le oltre 2000 etichette italiane ed estere della carta dei vini.Enogastronomia di qualità, ma anche cucina di strada, quella del cosiddetto street food, espressione fondamentale della cucina territoriale: dalla focaccia di Recco alla piadina romagnola, sino a specialità da Cina e Kurdistan iracheno.Tante le produzioni in mostra, con un’attenzione particolare all’aspetto didattico, alla degustazione e all’approfondimento. Come nei Laboratori e Teatri del Gusto, dove produttori, esperti e grandi chef accompagnano il pubblico nell’esperienza sensoriale e di conoscenza.