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Lifestyle

Immersioni: le mete più gettonate del 2016

Il popolo dei sub è sempre più numeroso. Merito delle meraviglie nascoste sotto il livello del mare e della pace che si respira (insieme all’ossigeno delle bombole) in profondità. Così l’offerta turistica si adegua

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Sono più di mille le bolle blu che si preparano a riempire i fondali di tutti i mari. D’estate, ma anche in pieno inverno, la tribù dei pinnati smette i panni da esseri terrestri e migra verso le acque calde dei Caraibi o dell’Indonesia per tornare nei luoghi più congeniali, a 20-30 metri sotto il livello del mare.Si capisce. In profondità ci sono tesori inestimabili che sulla terra ferma sembrano quasi introvabili: pace soprattutto (là sotto il cellulare non prende) e biodiversità incontaminata. Tanto per dare un’idea della corsa sotto i mari, ogni anno nel nostro Paese, la Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee, che collabora con altre associazioni sul territorio per la didattica e la formazione, rilascia tra gli 8 mila e i 10 mila brevetti. Il che significa che la pattuglia di sub, pur molto varia per capacità ed esperienze, è diventata ormai un piccolo esercito, che conta centinaia di migliaia di persone abilitate al diving, sempre pronte a fare le valigie per immergersi nelle profondità.Il fatto che la popolazione degli appassionati della subacquea aumenti di numero non deve trarre inganno. I diver non sono tutti uguali. Anzi, più cresce la tribù, più si diversificano gli interessi. Il regno sottomarino è ormai governato dalla specializzazione: ci sono crociere dedicate a bordo di romantiche barche di legno per un massimo di 12-14 persone, oppure diving resort iper-attrezzati per ogni gusto e necessità. Quanto alle immersioni, poi, la fantasia si scatena. Ci sono le discese tra i relitti di navi da guerra o imbarcazioni storiche, pesca, nuotate con gli squali, uscite in notturna, corsi di fotografia subacquea, viaggi naturalistici accompagnati da biologi marini, speleologia sottomarina. E non solo. C’è anche chi scegli di sposarsi sott’acqua. E fioccano le proposte di viaggi di nozze alle Maldive (situazione politica internazionale permettendo), nel periodo di San Valentino, con tanto di matrimonio celebrato a 10 metri di profondità.

QUASI QUASI PRENDO IL BREVETTO

MAI SUPERARE I PROPRI LIMITI

Tuffi per tutti i gustiLa passione per le vacanze subacquee sta cambiando le regole del mondo del turismo. Lo sa bene Andrea Piasentin, titolare di NoisyTour di Torino, da 25 anni tra i leader dei viaggi organizzati sott’acqua. «Quando ho iniziato la mia attività», racconta «c’erano due o tre agenzie che fornivano viaggi specializzati per le immersioni. Oggi ce ne saranno almeno una ventina, e anche i grandi tour operator provano a offrire cataloghi specifici e dedicati». In 20 anni il mondo sotto i 20- 30 metri dal livello del mare è completamente cambiato. Agli esordi, i sub erano quasi gli “hippies” dei fondali, avventurieri un po’ ruvidi che non si curavano dei comfort e dell’ospitalità, ma guardavano solo alla bellezza degli abissi e alle opportunità di immersione. «Il mondo ha scoperto il diving e quindi il diving ha cambiato pelle», spiega Piasentin. «Di conseguenza anche noi professionisti del turismo abbiamo dovuto adattare l’offerta». Intanto si sono sviluppati i diving resort, divenuti strutture di fascia alta, a volte veri e proprio luxury club, che accolgono tipologie molto diverse di subacquei: dall’amatore che vuole prendere un primo brevetto a quelli con un bel po’ di immersioni alle spalle. Qui i comfort non mancano. «Per gli appassionati, tuttavia, mi sento di consigliare le crociere su piccole imbarcazioni da 12-20 posti, e i viaggi naturalistici, magari accompagnati da un biologo. In questo modo si scopre davvero tutta la bellezza del mare». E se aumenta il popolo in maschera pinne e bombole, c’è un’avanguardia sempre più nutrita che si specializza nelle immersioni tecniche. Si tratta di uno sport estremo, oltre i 40 metri, con tappe di decompressione obbligatorie, e utilizzo di miscele di gas che in Italia coinvolge una tribù di pinnati sempre più attrezzati. Un’attività che coinvolge 3-4 mila persone. «Un bacino di sportivi», dice Piasentin, «cui abbiamo dedicato una proposta specifica, Xtreme Diving, con viaggi ad hoc. È l’evoluzione naturale di un comparto in forte crescita. Per un’agenzia come la nostra, la specializzazione è un passaggio fisiologico».

XV secolo Leonardo da Vinci descrive nel Codice Atlantico alcune soluzioni per respirare artificialmente sott’acqua

1535Guglielmo da Lorena inventa, seguendo i disegni di da Vinci, la prima campana subacquea a tenuta stagna

1690 Il fisico inglese Hedmund Halley (colui che scoprì la famosa cometa) realizza una campana subacquea collegata a tubo d’aria per effettuare lunghe esplorazioni

1825 William James progetta un set Scuba dotato di un cilindro di aria compressa

1849 Nasce a Genova la scuola Palombari

1879 Debutta il rebreather, apparecchiatura per la respirazione indipendente dall’ambiente circostante

1916 Alberto Gianni inventa la prima camera di decompressione

1943Jacques Cousteau crea la prima attrezzatura subacquea a circuito aperto, detta Aqua-lung

1956 Viene prodotta la prima tuta umida

1959A Monaco, viene fondata la Confédération mondiale des activités subaquatiques

Immersioni senza frontiereL’Italia è una delle patrie mondiali dei siti per le immersioni subacquee, ma quando arriverà il freddo i sub si sposteranno verso altre destinazioni. «Indonesia e Malesia sono le mete più gettonate per quest’anno» dice Livio di Prospero, dell’agenzia H2o di Roma. Con l’Egitto e il mar Rosso in difficoltà per via delle tensioni interne e del terrorismo internazionale, i sub emigrano in massa verso il Far East o il caldo dei mari dei Caraibi, dell’Indonesia e della Malesia. «I nostri clienti preferiscono i piccoli diving resort dove non si rinuncia alle comodità senza però perdere i contatti con il mare», spiega di Prospero. Ma le destinazioni vanno articolate secondo le aspirazioni dei divers. Le Maldive restano nonostante tutto una delle mete più gettonate, anche nella versione (molto più economica) della crociera, magari a bordo di una barca romantica in legno a tre ponti. I puristi della subacquea storcono un po’ il naso: mare cristallino, ospitalità di qualità, ma i fondali più belli sono altrove, ripetono come in un mantra. E allora spuntano rotte più insolite agli occhi del neofita ma di bellezza accecante per chi ama le natura sottomarina. Ci sono i Caraibi dell’isola tropicale di Roatàn, al largo delle coste dell’Honduras, covo dei pirati nell’800, e oggi più pacificamente circondata dalla barriera corallina; oppure la Grande voragine blu del Belize, uno dei siti di immersione più interessanti al mondo per la grande varietà di vita marina.Molto consigliate anche le crociere in Sudan e quelle nel Pacifico, al largo della Colombia per tuffi e nuotate con gli squali martello, e in Thailandia, nel Parco nazionale marino “Mu Koh Similan”, dove si possono ammirare coralli di ogni colore e rare creature marine.Per chi non si accontenta della natura ma vuole intraprendere viaggi nel tempo, ci sono anche le vacanze subacquee a caccia di relitti. Viaggipersub.it, sito comparatore di prezzi e proposte per il diving esotico, mette in mostra l’Isola di Sal a Capoverde, con una serie di offerte che vanno da un cargo portoghese affondato da 30 anni su un fondale sabbioso a una motonave russa colata a piccolo nel 2006 e parzialmente integra. Nelle acque calme delle isole Cayman, che consentono lunghe immersioni, si può esplorare il vascello Uss Kittiwake, mentre a Key West, in Florida, si può nuotare tra le parabole satellitari di una nave da guerra, la General Hoy Vanderberg. L’elenco è lungo, tanto che è nato pure un magazine online, il Wreck diving mag, per raccontare tutti questi mondi visitabili. Sull’isola di Sipadan, in Malesia, la base per i diver è una piattaforma petrolifera, un Rig resort davvero inimitabile. L’area della barriera corallina del Borneo è stata battezzata dall’oceanografo ed esploratore Jacques Costeau «un’opera d’arte incontaminata». E l’ex piattaforma petrolifera, ora adibita a hotel, con 25 camere molto spartane, offre oggi un ambiente incontaminato a cui si accede con un ascensore sottomarino. Altro capitolo delle vacanze subacquee è poi quello delle discese in grotta, che sono molto apprezzate ma non alla portata di tutti, vista la pericolosità dei luoghi.

Vita (subacquea) snellaIl mare ti fa bello. L’ultimo trend di profondità, che sta conquistando anche le stelle del cinema, è il fitness sott’acqua, dalle attività sub fino all’apnea. Bruciare calorie divertendosi è la nuova moda che ha per testimonial star del calibro di Sandra Bullock (ormai una sub di esperienza), Jessica Alba, Katie Holmes, Nina Dobrev e, tra gli uomini, Tom Cruise e il registra di Titanic, James Cameron. Secondo Luca Revelli, docente di Medicina all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, per ogni immersione si bruciano circa mille calorie, l’equivalente di un’ora di corsa a 8 chilometri orari. In Italia, il più noto tra i sub è il campione di scherma Aldo Montano, che ha una passione per tutto ciò che è sottomarino, ma anche Alessandro Preziosi e Paola Cortellesi sono diventati diver provetti, messi alla prova dalla recitazione sotto il livello del mare nel film Maschi contro femmine.

Credits Images:

Il Great Blue Hole, o Grande voragine blu, in Belize, uno dei siti di immersione più interessanti del pianeta per la varietà della vita marina che ospita