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Lifestyle

Aspettando la Bit 2013

Parola a Marco Serioli, direttore Mostre di Fiera Milano

«Quest’anno la Bit andrà in scena in un contesto non semplice. Ma se la situazione italiana non offre numeri esaltanti, il mercato globale del turismo si muove in senso positivo grazie alle economie emergenti, Cina prima tra tutte. Attualmente il Celeste Impero è a cavallo tra la terza e la quarta posizione tra le maggiori destinazioni del mondo. E una previsione interessante ci dice che entro il 2016 sarà il primo o il secondo Paese in termini di outgoing. Dunque è un bacino sempre più interessante per chi vuole attrarre viaggiatori, soprattutto se si considera che ormai il 9% della popolazione ha un reddito pro capite paragonabile a quello degli europei, e per questo si capisce facilmente che la sua presenza alla Bit come Paese ospite è tutto fuorché un aspetto di facciata. Nel 2013 riteniamo ci siano due temi importanti da cogliere. Il primo riguarda il fronte del prodotto, il secondo quello degli agenti. Rispetto al prodotto, stiamo conoscendo una crescita del turismo motivazionale, specialmente in Europa. E per questo in fiera abbiamo creato quattro aree tematiche per quattro macro tendenze legate a questo aspetto: enogastromia, cultura, naturalismo, sport. Rispetto agli agenti di viaggio, vogliamo approntare un percorso di formazione perché rappresentano ancora un tessuto molto importante, un vero asset del nostro settore: perciò dall’online al marketing territoriale passando per le app abbiamo organizzato sessioni molto brevi con focus su argomenti specifici che aprono squarci su tutti questi temi che speriamo facciano venir voglia agli agenti di rimettersi in discussione. L’altro grande significato della manifestazione è racchiuso nel nostro workshop, il Buyitaly, più grande punto di incontro tra domanda e offerta turistica in Italia. Sono previsti 18 mila appuntamenti con 800 buyer provenienti da tutto il mondo. I numeri però sono relativi quando si parla di match making: ancora più delle presenze, ci conforta il fatto che l’anno scorso circa il 75% degli incontri si è concluso con la chiusura di un contratto».

Parola ai tour operator – “Così faremo ripartire il Paese”

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Marco Serioli