
In un mondo che sta entrando nell’era della transizione energetica, finalmente consapevole che la salvaguardia del Pianeta è un’esigenza irrinunciabile, l’innovazione è uno dei principali strumenti a nostra disposizione per alimentare la sostenibilità in ogni sua declinazione. Ma per supportare davvero l’innovazione è necessario un approccio aperto e collaborativo, capace di guardare oltre i confini delle singole imprese. Il gruppo Enel lo ha compreso da tempo ed è questa consapevolezza che, nel 2016, ha portato all’inaugurazione del suo primo Innovation Hub a Tel Aviv, in Israele, uno dei contesti mondiali a più alta concentrazione di idee innovative. Un primo passo cui ne sono seguiti tanti altri, che hanno condotto alla creazione di una rete di dieci Innovation Hub e 22 Lab disseminati in sette Paesi in tutto il mondo. Dopo la prima apertura, infatti, l’espansione del progetto ha interessato Italia, Brasile, Stati Uniti, Russia, Europa e Cile. Lo scopo? Cogliere l’innovazione lì dove nasce, intercettare le startup e pmi con tecnologie, prodotti o servizi dal potenziale interessante per essere trasformati in soluzioni di business.
Attraverso gli Innovation Hub, Enel collabora con gli ecosistemi di innovazione locali per far conoscere le principali sfide che il gruppo è impegnato ad affrontare, così le startup e le pmi selezionate hanno l’opportunità di collaborare direttamente con un partner in grado di offrire sostegno nello sviluppo di soluzioni tecnologiche e nuovi modelli di business. Come? Garantendo l’accesso alla sua rete di laboratori, esperti interni ed esterni di tutto il mondo, investitori e finanziatori, infrastrutture, dati e una rete di oltre 70 mila clienti. Questi hub strategici si trovano, infatti, nei principali ecosistemi di innovazione mondiali e lavorano fianco a fianco con stakeholder come fondi di venture capital, acceleratori, incubatori, università, industrie e istituzioni governative.
L’EIH di Catania, per esempio, sorge nell’area in cui Enel sperimenta le tecnologie per aumentare l’efficienza e l’affidabilità degli impianti solari e di stoccaggio. A Milano, lo spazio è interamente dedicato al futuro delle reti di distribuzione dell’energia, dove vengono sviluppate nuove tecnologie nel campo dell’automazione, della digitalizzazione e dell’industria 4.0. L’EIH di Pisa ospita, invece, startup e partner che collaborano nell’ambito della thermal generation. Insomma, gli Enel Innovation Hub sono il punto di incontro tra la visione di sostenibilità di Enel e le soluzioni tecnologiche delle startup. Come spiega Ernesto Ciorra, Chief Innovability Officer del gruppo, «il mindset degli hub permette di forgiare relazioni che sono a beneficio reciproco delle parti, generando un valore condiviso per tutti gli stakeholder coinvolti».
«Più sei aperto, più aumenteranno le opportunità di cui potrai avvantaggiarti, creando valore per la tua azienda»: così Fabio Tentori, Ceo degli di Enel Innovation Hubs, parafrasa con chiarezza la mentalità collaborativa che ha spinto alla creazione del prezioso network di cui è alla guida. Mentalità che si riassume in una semplice formula: Open Innovation + Sustainability = Open Innovability. È così che Enel ha definito la metodologia che l’ha portata a collaborare con innovatori e risolutori in tutto il mondo, dimostrando che l’innovazione non ha confini.
«Abbiamo bisogno di fidarci delle startup e delle loro capacità per creare relazioni a lungo termine. Lavorare come un team conduce sempre al successo»
Ma quali sono le priorità tecnologiche per guidare il progresso sostenibile, trasformare il settore energetico e migliorare i servizi offerti? Il gruppo ne ha definite diverse che vanno dallo stoccaggio dell’energia alla produzione e lo sfruttamento delle rinnovabili passando per reti, città, case e industrie intelligenti, mobilità elettrica, manutenzione predittiva, sicurezza dei dipendenti e, non ultimi, servizi finanziari. Aree in cui il lavoro da fare è ancora molto, ma che proprio grazie alla convergenza tra i professionisti tech mondiali, potranno distinguersi nel breve termine per un’evoluzione senza precedenti, merito di nuove soluzioni che, anche laddove siano sviluppate all’interno di hub regionali, potranno avere impatto in tutto il mondo. Vista la presenza internazionale di Enel, infatti, una volta completata la fase di test, le nuove soluzioni e modelli di business nati nel contesto degli EIH hanno il potenziale per essere scalati a livello globale, sfruttando appieno la rete del gruppo e la sua mentalità open power. Perché, ha dichiarato l’amministratore delegato, Francesco Starace: «Il futuro è possibile. Non possiamo più far finta che i nostri obiettivi non possano essere realizzati».