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Sostenibilità

Sprechiamo 106 miliardi di energia. Ecco come trasformarli nel motore della ripresa

Dal risparmio energetico possiamo guadagnare 106 miliardi tagliando emissioni e bollette. E con le giuste politiche di sostegno, entro il 2030 si potrebbe aumentare il valore aggiunto di 340 miliardi

Sprechiamo 106 miliardi di energia. Ma entro il 2030 li recupereremo guadagnando nuovi posti di lavoro, produttività delle aziende, benefici per l’ambiente e pure un bel taglio della bolletta domestico. evitate e tutela ambientale. Secondo il Rapporto di Confindustria, in collaborazione con Rse ed Enea, il valore aggiungo delle politiche di risparmio energetico potrebbe toccare 106 miliardi in pochi anni, perché il nostro Paese ha «un grande potenziale di efficienza».

DAL RISPARMIO ENERGETICO POSSIAMO GUADAGNARE 106 MILIARDI

Nonostante si sia già fatto molto negli ultimi 20 anni, nei prossimi 15 anni si potrebbe tagliare la fattura energetica per 85,8 MTep con un taglio delle emissioni climalteranti per 337 milioni di tonnellate di CO2, con un complessivo impatto positivo sul sistema economico per circa 106,8 miliardi di euro. Ogni investimento in efficienza, dunque, vale 1,5 euro in aumento dell’occupazione, investimenti privati, energia risparmiata e benefici ambientali.

La domanda finale al 2030 aumenterebbe di 543 miliardi di euro e ciò implicherebbe un incremento del valore della produzione industriale italiana di 1.019 miliardi di euro (1,9% medio annuo, 867 miliardi al netto dei beni intermedi importati), un’occupazione più elevata di 5,7 milioni di Ula (Unità Lavorative per Anno, +1,4% annuo) e un incremento del valore aggiunto di 340 miliardi di euro (+1,4% medio annuo).

RISPARMI IN BOLLETTA

Sempre nel periodo 2020-2030, con investimenti per 140 miliardi di euro, «si stima che quasi nel 60% del parco residenziale sia possibile mettere in atto misure di efficienza energetica che abbiano tempi di ritorno degli investimenti pari o inferiori a 15 anni”, si legge nel Rapporto. “Il conseguente potenziale risparmio energetico ammonta a 8,0 Mtep con una potenziale riduzione delle emissioni di CO2 pari a 19 milioni di tonnellate», dice lo studio. «In termini relativi, vuol dire che è possibile ridurre del 33% gli attuali consumi per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria e del 24% i consumi dell’intero settore residenziale, con interventi efficaci in termini di costi e con tempi di ritorno compresi in 15 anni».

Quali sono le tecnologie che possono portare questi risparmi? Low carbon technologies, teleriscaldamento/teleraffreddamento, smart metering e smart technologies, reti intelligenti. Servirà, però, «un quadro regolatorio favorevole e oculate politiche per il sostegno dell’efficienza energetica».