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Attualità

Writer, altro che vandali

A partire dalle cabine elettriche di milano fino al porto di catania, crescono le iniziative per sfruttare la creatività degli street artist con l’obiettivo di abbellire gli angoli meno attraenti delle città

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Un uomo che guarda a Oriente a rappresentare “gli uno, nessuno e centomila” che da ogni parte del mondo hanno contribuito a creare quell’unico crogiolo di culture che è l’identità siciliana. I suoi occhi coprono gli otto silos granari che dal 1960 rappresentano uno dei colpi d’occhio più forti dello skyline di Catania. Alto dieci piani e largo come un campo da calcio, è il murales più grande del mondo e a realizzarlo è stato l’artista portoghese Alexandre Farto, in arte Vhils. L’opera è stata completata a fine 2015 grazie alla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo e ha avuto un corrispettivo “museale” nella mostra Codici sorgenti, visioni urbane contemporanee, tutta dedicata all’arte dei graffiti e curata dalla galleria 999Contemporary.

Per anni tacciati come simbolo di vandalismo, le istituzioni pubbliche e non solo stanno riscoprendo il valore e la potenza artistica dei murales come strumento di decoro urbano. Un esempio è quanto sta accadendo a Milano, dove A2a e Fondazione Aem, in collaborazione con il Comune, hanno affidato a Davide “Atomo” Tinelli il compito di coordinare 53 artisti nella decorazione di 180 cabine semaforiche nel progetto Urban Art Renaissance. Ma l’obiettivo è già di estendere l’iniziativa “Energy Box” a tutte le 723 della città (qualcosa di simile ha fatto anche Enel con le sue cabine e casette in diverse località). «Sono un dipendente da 31 anni di A2a», svela Tinelli, «e avevo proposto l’idea da tempo. Quando sono cambiati i vertici delle Relazioni esterne dell’azienda, è arrivata la svolta. Sono seguite pochissime proteste, sono più i cittadini che le chiedono anche nelle loro zone», è il bilancio del volto storico della street art milanese, che pensa già al suo prossimo sogno: «Voglio restituire alla bellezza una “ferita necessaria”, una diga nel Parco nazionale dello Stelvio».

LAUREATI IN BELLEZZA

Due moderni graffiti sono entrati persino in un tempio della cultura, «il più antico Orto universitario al mondo ad aver conservato nei secoli l’ubicazione originaria», cioè quello dell’Università di Padova. Per decorare la nuova area da 15 mila metri quadri, infatti, l’ateneo ha pensato proprio all’urban art: la scelta è caduta su Albero Parise, noto col nome d’arte di Sika, che ha realizzato due pareti nella zona delle serre, all’interno dei nuovi laboratori didattici.

Nella foto: Il writer Alberto Parise, in arte Sika, all’opera sulle pareti del Giardino della biodiversità, la zona delle serre all’interno della nuova area da 15 mila metri quadri inaugurata all’interno dell’Orto Botanico di Padova

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In alto, il nuovo “volto” del porto di Catania con l’opera di Vhils. Nei quadrati, alcuni graffiti sulle Energy Box di A2a, a Milano: sopra, da sinistra, Atomo e Kiv – accanto l’opera di Ernest Zacharevic su una casetta Enel ad Arce (Fr) – sotto, due lavori di Nabla e Zibe