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Attualità

Sì del governo alla riforma della Giustizia. I punti principali

Dopo essere stata presentata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal ministro della Giustizia, il governo approva in Consiglio dei ministri disegno di legge costituzionale. Ecco gli argomenti principali

Via libera dal Consiglio dei ministri al disegno di legge costituzionale per la riforma della Giustizia. Dopo la bozza di 16 articoli presentata dal Guardasigilli Angelino Alfano al Capo dello Stato, il governo ha approvato il testo. Questi alcuni dei punti principali della riforma costituzionale che comprendono la separazione delle carriere, il doppio Csm e la responsabilità dei magistrati per gli errori commessi:

Separazione carriere. La legge assicurerà la separazione di giudici e Pm. I primi costituiscono un “ordine autonomo e indipendente da ogni potere e sono soggetti soltanto alla legge”, i secondi sono invece un “ufficio” organizzato secondo “le norme dell’ordinamento che ne assicurano l’indipendenza”.Obbligo azione penale ma con limiti. Il Pm continuerà ad avere l’obbligo di esercitare l’azione penale ma “secondo i criteri stabiliti dalla legge”.Responsabilità dei magistrati. Le toghe potranno essere chiamate a rispondere di tasca propria dal cittadino per errori commessi, come avviene per i medici o per i funzionari della Pubblica Amministrazione.Doppio Csm. Ci sarà un Csm per i giudici e uno per i Pm. Entrambi presieduti dal Capo dello Stato. Del Csm dei giudici farà parte di diritto il primo presidente della Cassazione, mentre gli altri componenti saranno per metà giudici votati sulla base del sorteggio degli eleggibili (con l’intenzione di frenare il correntismo della magistratura associata) e per metà ‘laici’ eletti da Parlamento. Nel Csm dei Pm siederà il Pg della Cassazione e sarà ribaltata l’attuale proporzione: la componente ‘togata’ dovrebbe infatti essere ridotta a un terzo (previo sorteggio degli eleggibili) mentre quella ‘laica’ arriverebbe a due terzi.Ai Csm vietati atti di indirizzo politico. I due Csm “non possono adottare atti di indirizzo politico né esercitare attività diverse da quelle previste dalla Costituzione”.Alta corte di disciplina. Come il Csm, anche la nuova Corte di disciplina sarà divisa in due: una sezione per i giudici e una sezione per i Pm. I componenti di ogni sezione saranno nominati per metà dal Parlamento in seduta comune e per metà da tutti i giudici e Pm (previo sorteggio degli eleggibili).Polizia giudiziaria. Cambia anche l’art.109 della Costituzione: se oggi l’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria, la bozza prevede dei limiti e cioè che giudici e pm dispongano della Pg “secondo le modalità stabilite dalla legge”.Magistrati onorari. Cambia l’art.106 della Costituzione per prevedere la nomina anche elettiva di magistrati onorari con funzioni di Pm (ora questa possibilità è limitata ai soli giudici).Inappellabilità sentenze assoluzione. L’inappellabilità delle sentenze di assoluzione introdotta a suo tempo dalla ‘legge Pecorella’ poi bocciata dalla Corte Costituzionale torna ora in Costituzione: all’art 111 sarà aggiunto un comma secondo cui “contro la sentenza di condanna è sempre ammesso appello salvo che la legge disponga diversamente”, mentre “le sentenze di proscioglimento sono appellabili soltanto nei casi previsti dalla legge”. Potere ispettivo guardasigilli. In Costituzione, all’art.110, finirà la funzione ispettiva del ministro della Giustizia e il compito a lui attribuito di riferire ogni anno alle Camere sullo stato della giustizia, sull’esercizio dell’azione penale e sull’uso dei mezzi di indagine. Restano confermate le sue attribuzioni relative all’organizzazione e al funzionamento dei servizi della giustizia.