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Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia. Continuano a essere i Paesi del Nord Europa quelli con maggiore parità di genere, dove la partecipazione e le opportunità economiche delle donne sono simili a quelle degli uomini, dove educazione e salute sono ugualmente accessibili e dove la partecipazione alla vita politica non è discriminante per nessuno dei due sessi. A decretarlo, ancora una volta, il Global Gender Gap Report , la classifica stilata dal World Economic Forum sulla condizione femminile nel mondo, giunta quest’anno alla sua ottava edizione.

Se il quartetto di testa continua a essere costituito dai paesi nordici, la quinta posizione regala una sorpresa: le Filippine, che per la prima volta entrano in top five. Seguono l’Irlanda, la Nuova Zelanda, la Danimarca, la Svizzera e il Nicaragua che chiude la top ten.Tra i Paesi del G20 è la Germania, in 14esima posizione, lo stato più women friendly . Il 18esima posto è ad appannaggio del Regno Unito, il 20esimo del Canada e il 23esimo degli Stati Uniti. La Russia (61esima) è il primo tra i Brics, seguono il Brasile (62esimo) e la Cina (69esima). Ultime posizioni ad appannaggio invece di Yemen Pakistan, Chad e Siria.

E l’Italia? Il nostro Paese continua a stazionare a metà classica, in 71esima posizione (su 136 Paesi), in leggero miglioramento rispetto a dodici mesi fa quando si attestava alla posizione numero 80. I progressi maggiori si registrano in politica; grazie all’accresciuto numero di parlamentari donne, il nostro Paese è salito dalla 44esima alla 71esima posizione. Passi avanti anche nell’istruzione dove il Belpaese sale dal 107esimo al 93esimo posto. In miglioramento lieve la partecipazione e le opportunità offerte alle donne italiane sul fronte economico. A penalizzare l’Italia, in particolare le donne italiane la (dis) parità di stipendi tra i sessi, in questa speciale classifica dei 136 Paesi analizzati siamo addirittura 124esimi.