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Per fare la prostituta devi avere il business plan

In Svizzera per ottenere il visto le lucciole dovranno presentare elenco delle prestazioni e tariffario. E anche il curriculum vitae

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In Svizzera le partite Iva sono tartassate… fin sul marciapiede. L’idea è venuto a quei geniacci del Canton Ticino che, nella documentazione da presentare per richiedere il permesso di soggiorno quinquennale, hanno pensato di fare richieste “professionali” alle “professioniste” in arrivo dall’estero per fare le prostitute nei frequentatissimi bordelli di Lugano e dintorni.

Business plan, elenco delle prestazioni, tariffario oltre a un curriculum vitae aggiornato (?): ecco i requisiti per ottenere il visto. Come un idraulico o un artigiano italiano.

«Ma ve lo immaginate cosa possa scrivere alla voce elenco delle prestazioni offerte, una di quelle ragazze?», dice a Repubblica il capo Michel Venturelli, un criminologo che, da anni si occupa del fenomeno della prostituzione nel Canton Ticino. «II problema è che né chi ha concepito la legge, ma neppure chi la dovrà applicare, si è sentito in dovere di consultare le donne interessate». Ulisse Albertalli, titolare dell’Oceano, il principale bordello di Lugano, ha già annunciato ricorso al Tribunale Federale.

Eppure la norma aveva intenzioni serie per evitare eccessi: ormai le case di appuntamenti sono fiorite un po’ dovunque nel cantone e, a un anno delle elezioni, bisogna riportare un po’ di ordine. Con un paradosso: per ottenere il permesso di soggiorno servirà anche un contratto di locazione standard, nel quale però è normalmente vietato l’esercizio della prostituzione.

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