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Attualità

Party “monumentali”

Tra le polemiche, i beni archeologici diventano sempre più spesso location per eventi privati. Così le istituzioni ne finanziano il mantenimento

Musei, tempi, palazzi d’epoca. La Penisola ha un patrimonio storico-culturale celebre in tutto il mondo, ma terribilmente difficile da mantenere. Così sempre più spesso le istituzioni sono disposte ad affittare i nostri gioielli ai privati in cambio di finanziamenti. Provocando naturalmente polemiche a valanga, tra chi critica l’uso consumistico dei beni archeologici e chi (in alcuni casi a ragione) contesta l’esiguità dei contributi richiesti agli “affittuari” celebri.

Difficile dimenticare il polverone sollevato dopo il concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo, pochi mesi fa, quando emerse che il gruppo aveva dovuto sborsare appena 7.934 euro per una tale location. Oppure le polemiche seguite all’affitto di Ponte Vecchio alla Ferrari per una cena di gala, nel giugno 2013, ad appena 2.489 euro.

PER IL POLO MUSEALE DEGLI UFFIZI

E’ STATO ADDIRITTURA STILATO

UN PREZZARIO DISPONIBILE ONLINE

Proprio in seguito a tali eventi il mercato degli affitti “monumentali” si è fatto ben più costoso. Oggi, per esempio, chi volesse affittare il Circo Massimo dovrebbe sborsare almeno 200 mila euro.

E anche Firenze ha imparato la lezione: un paio di mesi fa lo stilista Stefano Ricci, per avere la possibilità di servire una cena sul ponte Santa Trìnita, ha dovuto impegnarsi a finanziare la nuova illuminazione di Ponte Vecchio. Prezzo: 350 mila euro.

Per il polo museale degli Uffizi è stato addirittura stilato un prezzario disponibile on line. I costi variano molto a seconda delle aree richieste, della loro destinazione e del numero di persone coinvolte, ma si può fare qualche esempio: per una visita privata della galleria nella giornata di chiusura bisogna sborsare 8 mila euro (massimo 100 persone), che salgono a 15 mila per un cocktail e a 20 mila per una cena. Più salato il conto per il Cortile dell’Ammannati, dove si arriva a un minimo di 100 mila euro per un evento privato.

A Venezia, invece, il Comune ha concordato con Only the brave, la holding di Renzo Rosso, una sorta di forfait: 5 milioni in tre anni per il restauro del ponte di Rialto, in cambio della possibilità di utilizzare per i propri eventi privati piazza San Marco (una volta), Palazzo Ducale, Ca’ Rezzonico e il Teatro La Fenice (due volte), e Ca’ Vendramin Calergi (quattro volte).

Se la sono cavata con molto meno i fondatori di Google quando ad agosto hanno organizzato una serata di gala al tempio di Hera di Selinunte (Trapani): appena 47 mila euro, di cui 7 mila di affitto e 40 mila per rifare l’illuminazione, sistemare i bagni e ripulire il parco.

Ancora più economici l’anfiteatro di Pompei (15 mila euro), la villa di Poppea negli scavi di Oplonti e il salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova (entrambi 5 mila).

Mentre a Milano, la Pinacoteca di Brera chiede per le aperture straordinarie dai mille ai 3 mila euro l’ora.

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Ponte Vecchio a Firenze © Andy Hoy