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Attualità

Marcegaglia, “Parmalat? Perplessa su ruolo Cdp”

In un’intervista a il Sole 24 Ore il presidente di Confindustria commenta la decisione di dare alla Cassa depositi e prestiti un ruolo di fondo strategico per la difesa del made in Italy. Poi al governo: “Aspettiamo ancora la frustata all’economia”. Il Parlamento? “Sta offrendo uno spettacolo deprimente”

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“Resto perplessa; sono sempre per il mercato”. È il commento del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che sulla pagine de il Sole 24 Ore interviene sulla decisione del governo di dare alla Cassa depositi e prestiti un ruolo di fondo strategico per la difesa del made in Italy o di coinvolgere Fintecna per la difesa dell’italianità di Parmalat. “Abbiamo realizzato il fondo per la capitalizzazione delle imprese e questa è stata un’esperienza positiva – spiega il numero uno degli industriali – ma resta un fondo privato, come dev’essere. Se la Cdp entra in un’azienda industriale o in una banca si rischia di avere magari un piano di protezione ma non un piano industriale. Ciò che serve è la reciprocità tra paesi e, ancora una volta, la dimensione d’impresa, il resto lo fa il mercato”.E mentre si cerca di creare una barriera per le aziende italiane strategiche, l’economia del Paese non ha ancora ricevuto quella “frustata che il governo aveva promesso. Stiamo ancora aspettando – sottolinea la Marcegaglia – Finora l’unico pacchetto di semplificazioni serie e utili è stato rimandato. Il piano nazionale delle riforme nessuno l’ha ancora visto e, comunque, anche stando agli annunci, appare poco ambizioso su temi cruciali come la ricerca e la scuola, veri capisaldi per creare le condizioni per la crescita futura e duratura di un paese”. L’assenza della politica è accentuata anche dal giudizio che il presidente di Confindustria dà alle bagarre avvenuta nei giorni scorsi in Aula alla Camera durante il dibattito sul cosiddetto processo breve: “Diciamolo, lo spettacolo che sta offrendo il Parlamento è deprimente. È inaccettabile per il Paese e se sono proprio le istituzioni a dare la sensazione di non comprendere quanto sia seria la situazione interna e internazionale è doppiamente grave”.Ed è anche per la gravità della situazione che Confindustria ha deciso di riunire il 7 maggio, a Bergamo, tutti gli imprenditori alle grandi Assise nazionali. “Il momento è drammatico, ma non vogliamo abbandonare la speranza, lasciare il campo – conclude il presidente di Confindustria –Sarà una vera adunata di forze positive, un momento importante per dire che ci siamo e che siamo in tanti; che rappresentiamo non solo l’impresa, l’economia, ma il Paese tutto”. Le Assise, spiega la Marcegaglia, sono un appuntamento per momenti “epocali. Ci riuniremo per elaborare le nostre proposte, le idee da presentare a una politica distratta da altro”. L’unico precedente a un evento simile a quello del prossimo 7 maggio, ricorda il giornale, è del ’92: allora l’Italia rischiava il default, Amato imponeva la manovra da 90mila miliardi di lire; si improntava la politica della concertazione che poi salvò il paese dal baratro dell’inflazione, dei conti fuori controllo e degli altissimi tassi e consentì, alla fine, l’ingresso nell’euro.