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Marcegaglia: “O le riforme o altre scelte di governo”

Nel corso del talk show ‘Che Tempo Che Fa’ il presidente di Confindustria accusa il governo di un’azione “non sufficiente” negli ultimi sei mesi. Il messaggio è chiaro: “Serve stabilità, il Paese non può più aspettare. Tremonti al posto di Berlusconi? Perché no…”

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L’azione del governo negli ultimi sei mesi “non è sufficiente”, se non è in grado di fare le riforme “bisogna fare altre scelte”. Non è un vero e proprio ‘fulmine a ciel sereno’ quello di Emma Marcegaglia, ma il presidente di Confindustria dice basta e si schiera apertamente contro un governo che sì “ha saputo tenere i conti pubblici a posto” nei primi mesi della crisi, ma che ora non riesce ad avere quella “stabilità per fare le riforme” che servono al Paese. Il riferimento all’attuale situazione politica e privata del presidente del Consiglio non è casuale. Nel corso del programma Che Tempo Che Fa il presidente di Confindustria, parla dell’immagine dell’Italia all’estero che, negli ultimi tempo è stata oggetto di critiche da parte della stampa internazionale (leggi). “Dai giornali italiani ed esteri – spiega la Marcegaglia – esce un’immagine non positiva del nostro Paese. Ma quando sono all’estero sottolineo sempre che c’è un’altra Italia, un’Italia che va a letto presto e si sveglia presto, che lavora, che produce, che fa impresa e che si impegna”. ‘Che va a letto presto’, una frase che fa sorridere il presidente di Confindustria quanto del conduttore, Fabio Fazio, gliela sottolinea. Il presidente degli industriali ammette il buon lavoro del governo nei “primi mesi della crisi” quando “ha tenuto i conti pubblici a posto e abbiamo visto invece cosa succede in Portogallo e Spagna. Ma ora serve di più: da sei mesi a questa parte l’azione del governo non è sufficiente – incalza – Serve stabilità, ma non fine a se stessa: serve stabilità per fare le riforme. Nelle prossime settimane dovremo verificare se il Governo è in grado di fare queste riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte: non si può più aspettare”.

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Tremonti al posto di Berlusconi? Se c’è il consenso perché no?Poi una domanda precisa sul possibile cambio a Palazzo Chigi, con l’ipotesi che il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, possa sostituire Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio. “Un nuovo primo ministro – risponde il presidente degli industriali – deve avere la maggioranza in Parlamento e deve essere indicato dagli elettori, cosa sulla quale sono d’accordo. Se ci saranno le condizioni perché Tremonti abbia queste caratteristiche, perché no”. Infine un accenno ai temi della prossima settimana. Secondo Marcegaglia l’accordo di Mirafiori non rappresenta il tramonto del contratto nazionale di lavoro, ma “fino a oggi si è lavorato con un sistema che valeva per tutti, che ora non funziona più: bisogna trovare il modo che ogni impresa attraverso le relazioni sindacali aumenti la produttività. Il contratto nazionale magari sarà più leggero, e quello aziendale invece orientato ad aumentare i salari”. Ma soprattutto è pronta a scommettere che “tra qualche anno il contratto nazionale ci sarà ancora: in Germania si può scegliere l’uno o l’altro già dal 2005, ma solo il 7% delle imprese ha scelto di adottare solo quello aziendale”.

Credits Images:

Emma Marcegaglia nella puntata del 23 gennaio di Che Tempo Che Fa