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Il flipper, poesia e nostalgia

Il flipper, poesia e nostalgia Torna a La riscossa del piano inclinato
Giovedì, 21 Agosto 2014

IL BELLO DEL PINBALL SECONDO FRANCESCO FACCHINETTI, GRANDE COLLEZIONISTA

Il caldo tepore del videogame cabinato. Le pacche sulla spalla al cambio di giocatore, le sfide, i record (centrati e mancati per un soffio) e la coda alla macchina dei gettoni. E poi, quell’adrenalina che esplode nelle mani pigiando i pulsanti del flipper. A parlare con Francesco Facchinetti, classe 1980, cantante, conduttore televisivo, dj e, oggi, anche talent scout, riscopri la sala giochi anni ’80 come un paesaggio bucolico, carico di “poesia e nostalgia”, di quelle “buone cose” di gozzaniana memoria, a volte anche di “pessimo gusto”, ma che allietavano le giornate dei teenager italiani.

Come nasce questo amore per le sale giochi?
Sono appassionato, da sempre, di tutti quei videogame che hanno segnato la storia degli anni ‘80 e ‘90. Adoro l’atmosfera di amicizia e divertimento che permeava quei luoghi. La stessa che ho respirato da ragazzo nel bar del mio paese, a Mariano Comense (Co), dove troneggiava un flipper della Famiglia Addams. Sono stato un giocatore incallito, poi sono divenuto un cultore di quel mondo.

Una passione che è diventata anche collezionismo…
In casa ho ricostruito una sala giochi con pezzi anche abbastanza rari di quel periodo: dai cabinati articolati, ai simulatori d’aereo fino ai flipper d’annata. Mi interessa molto l’aspetto fisico del gioco, in un momento in cui tutto, anche lo svago, è affidato alla virtualità. Invece, nelle sale giochi degli anni ‘80 i videogame e in misura maggiore anche i flipper, avevano ancora un forte elemento di divertimento fisico. Perché, ragazzi, a giocare una partita di flipper si suda!

Quanti biliardini elettronici ha in casa?
Diversi. Quello ormai famosissimo per tutti noi appassionati, La Famiglia Addams , e poi Terminator , Arma Letale 3 , Fun House . Non è semplice reperire macchine intatte di quegli anni. Sono dei piccoli gioielli d’ingegneria del gioco. Se c’è qualcosa di rotto, è una sfida trovare qualcuno in grado di rimetterli in sesto.

Comprare un flipper è anche un investimento?
Il mercato è molto variabile e dipende, ovviamente, dalla rarità del pezzo. Un flipper può costare da 2 mila fino a 20 mila euro. Perciò azzeccare un acquisto può rivelarsi anche un ottimo investimento nel medio lungo periodo. Tanto più che la maggior parte delle case costruttrici sono scomparse, e quindi molti pezzi rientrano già nelle rarità.

Qualche consiglio per l’acquisto di un modello usato?
Intanto, bisogna controllare almeno tre volte che tutto funzioni. Un flipper è una macchina molto complessa, per la quale occorre una grande manutenzione. E poi, bisogna stare attenti alle spedizioni. Molto meglio andare a prenderlo personalmente e seguire tutte le fasi di carico.

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