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Attualità

La «mancanza» sarà il tema del Meeting di Rimini

Manifestazione al via il 20 agosto: atteso al debutto Matteo Renzi con tanti protagonisti dell’economia in un’edizione ricca di arte, musica e poesia a suscitare il desiderio dell’eterno

«Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?»: sono le parole di Mario Luzi a dare il titolo dalla XXXVI edizione del Meeting di Rimini per l’amicizia fra i popoli che si terrà tra il 20 e il 26 agosto alla Fiera della città romagnola. Fittissimo come sempre il calendario di eventi presentato a Roma con 100 convegni, 14 esposizioni oltre 10 spettacoli e più di 15 manifestazioni sportive.

Sarà dunque il tema della mancanza al centro della riflessione e l’origine di questo vuoto che impoverisce la persona, riduce il desiderio e porta «l’incurante superficialità o la confusione senza speranza o la ripetizione compiacente di «verità» diventate vuote e trite», prendendo spunto dalle parole di Hannah Arendt. Arte, musica, poesia – ancor più centrali in questa edizione – rappresentano la scintilla di nostalgia capace di suscitare il desiderio dell’eterno.

GLI OSPITI. L’Italia e la sfida del mondo sarà invece l’evento che vedrà la partecipazione per la prima volta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, martedì 25 alle 13. Il premier sarà il capofila dei grandi ospiti istituzionali – prevista anche la presenza dei ministri Martina, Delrio, Gentiloni, Galletti, Padoan e Poletti, oltre al presidente dell’Anci Piero Fassino e al governatore della Lombardia Roberto Maroni insieme con Fausto Bertinotti – e provenienti dal mondo dell’economia: tra gli altri, presenzieranno Brunello Cucinelli, Michele Mario Elia (Ferrovie dello Stato), Stefano Colli-Lanzi (Gi Group), Cristina Scocchia (L’Oréal Italia), Nerio Alessandri (Technogym), Maximo Ibarra (Wind) e Andrea Zappia (Sky).

Ad aprire i lavori sarà un incontro sul dialogo interreligioso con il cardinale Jean Lois Tauran, una presenza non nuova del Meeting. «Di fronte alla spaventosa violenza di cui siamo testimoni», ha detto alla presentazione di ieri a Roma, «i cristiani non devono avere paura, devono cercare soluzioni perché anche i non cristiani si aspettano questo». E per Tauran in generale le religioni possano avere un ruolo nei processi di pace ed accoglienza degli altri e per questo «i capi delle religioni dovrebbero aver cura di accompagnare i politici nel governo della res publica». Qualcosa nel mondo può cambiare «se osiamo».

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