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Attualità

Italia: nel 2017 saremo più felici

Il sondaggio condotto da Win/Gallup Intenational evidenzia previsioni, aspettative e speranze dei cittadini nel mondo. Nonostante il peggioramento delle previsioni sull’andamento dell’economia, nel nostro Paese migliora il grado di soddisfazione

Un mondo complessivamente felice, seppur con grandi differenze fra le diverse aree della Terra. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Win/Gallup International su previsioni, aspettative e speranze dei cittadini di 66 Paesi nel mondo e che evidenzia come in Italia cresca l’indice di felicità delle persone nonostante il peggioramento delle previsioni sull’andamento dell’economia.

FELICI E INFELICI. In generale, a fine 2016 il 68% del totale del campione interrogato da Win/Gallup International si dichiara felice, con un leggero aumento rispetto al 66% del 2015, nonostante l’anno che sta per terminare sia stato caratterizzato da frequenti e sanguinosi attacchi terroristici. Delle 66.541 persone intervistate, il 9% afferma di essere infelice e ciò significa che a livello mondiale l’indice “Net happiness” (differenza tra felici e infelici) è pari a 59%; tale indice presenta un’enorme variabilità, andando dall’89% delle Isole Fiji e l’80% della Cina all’1% dell’Iraq. L’Italia – il cui campione è stato intervistato da Doxa – si trova al 53° posto (sui 66 paesi coinvolti) della classifica della felicità con un indice Net Happiness pari a 38%, in linea con Albania, Repubblica Ceca, Finlandia, Corea del Nord, Lettonia, Libano, Serbia e Sudafrica.

PROSPETTIVE ECONOMICHE. Dal punto di vista delle prospettive economiche per il prossimo anno, il sondaggio rivela una quota di ottimisti che a livello mondiale è quasi il doppio dei pessimisti: 42% contro 22%, ma l’indice di “net hope” (ottimisti meno pessimisti) cala da 23 a 20%. Anche su questo aspetto le differenze fra le varie aree del pianeta sono molto evidenti: in particolare i cittadini Europei appaiono i più pessimisti, con un indice di -26% nell’area dell’Unione Europea e -20% nei paesi europei extra UE. La più pessimista è proprio l’Italia, insieme a Regno Unito e Francia. A livello generale si conferma quanto emerso anche nelle edizioni precedenti della ricerca: le nazioni più avanzate, caratterizzate da sistemi economici maturi (tipicamente UE e Nord America) fanno registrare i livelli di speranza ed ottimismo più bassi, mentre le nazioni emergenti sono più ricche di speranza e guardano in modo decisamente più ottimistico alle proprie prospettive economiche: è il caso di Bangladesh, Ghana, Costa d’Avorio e isole Fiji, seguiti dalle popolatissime Cina e India.