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Il nuovo concetto di lusso: da prodotto a emozione

Da un’indagine del Censis commissionata da Ornellaia emerge come, per gli italiani, l’oggetto status symbol ha lasciato il posto al consumo di esperienze. Calano i consumi, ma aumenta la qualità. E il vino diventa un bene rifugio…

Il nuovo lusso per gli italiani? È più legato a un’emozione che a un singolo prodotto. Complice la crisi, anche l’oggetto status symbol ha lasciato il posto al consumo di esperienze: acquistare un’auto potente è secondario rispetto a poterla usare, magari per una sola ora su un circuito di Formula 1. È il quadro emerso da una ricerca del Censis che certifica come i prodotti legati al lusso siano stati sostituiti dall’eccellenza delle emozioni. Un trend che, come evidenziato dall’agenzia Adnkronos, viene confermato anche dalla stampa internazionale secondo la quale l’eccellenza del lusso italiano è ormai appannaggio del settore della hospitality e della produzione enogastronomica. La ricerca Censis, commissionata dall’azienda vinicola Ornellaia, è stata illustrata a Milano in occasione della presentazione della settima edizione del progetto Vendemmia d’Artista.

MENO CONSUMI, CRESCE LA SPESA. In base alla ricerca del Censis negli ultimi 40 anni il consumo del vino è continuamente diminuito fino a toccare un -50%. dall’inizio della crisi il consumo è ulteriormente sceso dell’8% eppure la spesa è aumentata del 3,5%. Minori consumi, quindi, ma aumento della scelta della qualità e del collezionismo, dice il Censis.

IL VINO VALE PIÙ DELL’ORO. In linea con questo trend, secondo una seconda ricerca commissionata a Sotheby’s, Ornellaia risulta essere un investimento più sicuro di beni rifugio quali oro e petrolio. Nel 2014 i vini di pregio battuti nelle aste internazionali sono aumentati, sia in quantità sia in valore (+13%); in particolare, i vini d’eccellenza italiani (+47%) hanno battuto i francesi (-1%) per prezzi di battitura.

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