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Attualità

Il monito del Papa: attenti al capitalismo finanziario sregolato

L’urgenza della pace nelle parole con le quali Benedetto XVI apre il 2013

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«Focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze fra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualistica espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato». È da questo che l’uomo dovrà difendersi anche nell’anno appena iniziato. Lo ha affermato Papa Benedetto XVI in occasione del primo Angelus e poi della prima messa del 2013, quella celebrata in concomitanza con la Giornata Mondiale della Pace. La difesa dell’uomo passa, secondo Benedetto XVI, dalla difesa della pace, della quale l’umanità possiede «un’innata vocazione». Perché «in ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide, in certa maniera, con il desiderio di una vita umana piena, felice e ben realizzata». Come quindi l’uomo può sentire in sè la pace, malgrado i problemi, le oscurità, le angosce? La risposta arriva per Joseph Ratzinger dai testi biblici, come ad esempio dal Vangelo di Luca nel passaggio nel quale suggerire di contemplare la pace interiore di Maria, la Madre di Gesù. Per lei si compiono, durante i giorni in cui «diede alla luce il suo figlio primogenito», tanti avvenimenti imprevisti: non solo la nascita del Figlio, ma prima il viaggio faticoso da Nazaret a Betlemme, il non trovare posto nell’alloggio, la ricerca di un rifugio di fortuna nella notte. In tutto ciò, però, Maria non si scompone, non si agita, non è sconvolta da fatti più grandi di lei; semplicemente considera, in silenzio, quanto accade, lo custodisce nella sua memoria e nel suo cuore, riflettendovi con calma e serenità. È questa la pace interiore che vorremmo avere in mezzo agli eventi a volte tumultuosi e confusi della storia, eventi di cui spesso non cogliamo il senso e che ci sconcertano».

Per i cristiani, ha rimarcato Papa Ratzinger, il «fondamento della pace» è «contemplare lo splendore del volto di Dio Padre, essere figli nel Figlio, ed avere così nel cammino della vita la stessa sicurezza che il bambino prova nelle braccia di un Padre buono e onnipotente. Niente può togliere ai credenti questa pace, nemmeno le difficoltà e le sofferenze della vita. Infatti le sofferenze, le prove e le oscurità non corrodono, ma accrescono la nostra speranza, una speranza che non delude».

Dunque, «la pace è il bene per eccellenza da invocare come dono di Dio e, al tempo stesso, da costruire con ogni sforzo» ha concluso qiundi il Pontefice.

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Papa Benedetto XVI