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Attualità

I contributi dei dipendenti per yacht e auto di lusso, stroncato un network criminale

Operazione della Guardia di Finanza per riciclaggio e frode fiscale da 45 milioni di euro: otto indagati e sequestri per 22 milioni di euro

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Frode fiscale, riciclaggio, appropriazione indebita, distruzione delle scritture contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sono i reati di cui dovranno rispondere i responsabili di un network criminale milionario, costituito da società di facchinaggio “apri e chiudi” e appena stroncato dalla Guardia di Finanza con un’operazione condotta in 11 province di Lazio, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, e Campania. Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle otto indagati, ai quali sono stati sequestrati conti correnti e immobili per un valore di 22 milioni di euro, si sono appropriati dei contributi di oltre 2 mila operai per acquistare ville, yacht di lusso e terreni.

IL NETWORK CRIMINALE. L’organizzazione criminale, spiega una nota della Guardia di Finanza, era basata su una rigida suddivisione dei ruoli e aveva al suo vertice quattro soggetti di origine campana, amministratori di aziende di rilevanti dimensioni con appalti su tutto il territorio nazionale per la fornitura di mano d’opera (facchini, operai, call center, ecc.).Lo schema fraudolento era quello di creare – avvalendosi di teste di legno – cooperative e/o s.r.l. con una vita media di tre o quattro anni, fatturando regolarmente gli elevati ricavi ma “dimenticandosi”, spiega ancora la nota, di versare qualsiasi tipo di imposta (Iva, Ires, Irap, ritenute d’acconto, contributi Inps e oneri sociali), frodando così, non solo il fisco per 45 milioni di euro ma anche migliaia di lavoratori.