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Attualità

Forum Famiglia, il via tra polemiche e bagarre politica

La Conferenza nazionale della famiglia, in programma da oggi fino al 10 novembre a Milano, non vedrà la presenza del premier Berlusconi, ma il botta e risposta tra governo e opposizione non manca. Polemiche dei radicali sull’esclusione delle coppie di fatto, e la famiglia passa in secondo piano

E’ iniziata questa mattina a Milano la Conferenza nazionale della famiglia che, in tre giorni di dibattiti e confronti (chiuderà il 10 novembre) fra operatori e istituzioni del settore, mira a mettere a punto il primo piano nazionale della famiglia. Ad aprire l’appuntamento governativo il sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha la delega alle politiche familiari; assente (come già annunciato) il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che ha preferito evitare polemiche dopo i recenti fatti che riguardanti la sua vita privata. Mentre all’interno del Milano Convention Center Giovanardi dava il via ai lavori, all’esterno si radunavano diversi manifestanti, organizzati dai Radicali italiani e dall’associazione Certi diritti, che hanno contestano l’esclusione dalla conferenza di alcuni temi come le coppie di fatto, i diritti degli omosessuali, il divorzio breve. All’interno, intanto, il pensiero per il futuro e al piano nazionale della famiglia è passato in secondo piano: subito è nata la solita bagarre politica tra governo e opposizione. Il presidente del Pd, Rosy Bindi, non ha rinunciato a sottolineare l’assenza del premier per poi sottolineare le mancanze dell’attuale esecutivo: “Noi avevamo destinato alle famiglie 400 milioni di euro – ha dichiarato la Bindi -, questo governo li ha ridotti a 47. Questo è l’imbarazzo più grande. Giovanardi chieda i soldi a Tremonti che magari si commuove, anche se ne dubito”. La risposta del governo non si è fatta attendere. Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi ha definito con “una stronzata” lo ‘scoglio delle risorse’ per le politiche familiari. “Le risorse – ha detto il ministro – devono essere riallocate, riorganizzate ma non dimentichiamo quanto spendiamo per la famiglia. Non avremmo il grande debito pubblico che abbiamo, se non avessimo una forte spesa diretta e indiretta, attraverso il fisco”.

Credits Images:

Carlo Giovanardi