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Attualità

Expo 2015: 5 regole per la gestione dei rischi nei grandi eventi

Manca meno di un mese e mezzo alla data d’inizio di Expo 2015 e, in uno scenario in cui i pericoli si moltiplicano, sono richieste accurate strategie di prevenzione e gestione dei rischi. Ecco le aree cui prestare maggiore attenzione per gestire al meglio l’evento

Solo poche settimane ci dividono dall’Expo, un evento di portata internazionale e che porterà 20 milioni di persone a raggiungere Milano. Ciò ovviamente spinge verso un’attenzione particolare dal punto di vista dell’analisi e della gestione dei rischi, dal momento che per eventi di questo tipo le strategie di sicurezza assumono un ruolo centrale. Il Viminale ha dunque approntato un piano ad hoc per rendere sicuri i luoghi dell’Esposizione universale: saranno 2.600 gli uomini schierati a rinforzo, cui si aggiungono i circa 2.000 uomini già operativi su Milano, per una spesa complessiva di 90 milioni di euro.

SICUREZZA E FLESSIBILITÁ. Paolo Rubini, Presidente di Andra (associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali) sottolinea come «i piani di sicurezza vanno elaborati con una certa flessibilità, per renderli adattabili agli inevitabili cambiamenti che nascono sempre durante manifestazioni di tale complessità». L’alta concentrazione di persone, in particolare, richiede precise procedure di gestione delle emergenze: «I momenti di crisi possono essere molteplici, a partire da improvvisi sommovimenti di folla per via di un improvviso evento atmosferico, di un black out elettrico, un incendio, per non dire delle minacce di attacchi terroristici che in simili occasioni si intensificano. Diverse aree critiche richiedono un personale di sicurezza correttamente formato in grado di agire a seconda dei diversi scenari».

CINQUE PRINCIPI FONDAMENTALI. ANRA ha individuato cinque principali aree di rischio da gestire durante un grande evento: 1. Nel caso di Expo sarà innanzitutto fondamentale indicare correttamente un comitato di sicurezza entro la task force organizzativa, in grado di presidiare tutti i siti coinvolti, gli obiettivi sensibili come gli hotel, gli aeroporti e le aree a maggiore concentrazione di visitatori. 2. In secondo luogo, bisognerà realizzare un piano di emergenza per ogni sito e padiglione, con definizione delle azioni necessarie da intraprendere durante un evento critico. 3. Al punto numero tre troviamo la pianificazione e messa in campo di tutti i sistemi tecnologici di sicurezza. 4. Al punto quattro si colloca la valutazione delle possibili fonti di rischio con una verifica su quanto è stato realizzato o sia accaduto nelle edizioni precedenti. 5. Infine, sarà indispensabile selezionare correttamente le aziende partner della manifestazione: global player, broker internazionali, system integrator professionisti e leader di mercato, con i quali sono definiti accordi strutturati e articolati.

COORDINAMENTO. Per eventi sovranazionali come è l’Expo, la gestione della sicurezza è suddivisa tra le diverse strutture (Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Vigilantes e Servizi sanitari), tutte coordinate tra loro grazie alla Centrale operativa, che garantirà un collegamento continuo. Sarà cruciale anche una corretta azione preventiva, e in questo caso lo scambio delle informazioni a livello internazionale diventa decisivo: senza un’ampia collaborazione e coordinamento tra Paesi, nessun pianificatore di sicurezza può raccogliere sufficienti dati per affrontare potenziali aree di rischiosità. Ovviamente, le maggiori preoccupazioni degli assicuratori si concentrano sulle infrastrutture e sul rischio terrorismo, anche alla luce dei recenti fatti di Parigi.
Tuttavia, i rischi potenziali dei grandi eventi internazionali sono molteplici e complessi, a partire da quelli reputazionali, nel caso qualche vento imprevisto si abbattesse sulla manifestazione. 


Il programma assicurativo messo a punto da Expo prevede polizze che tutelano dai danni materiali, alle opere e al contenuto, alla responsabilità civile durante le fasi di costruzione, l’Esposizione e per i successivi dieci anni dalla realizzazione dell’opera. I danni e le conseguenti perdite economiche possono essere molto elevate sia per gli organizzatori dell’Esposizione Universale, ma anche per i partecipanti. Per cui, è più che mai importante prevenire, piuttosto che curare. Ed è qui che un buon piano per gestire il rischio riesce a fare la differenza.

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Nell'immagine l'interno di Palazzo Italia a Expo 2015 © Nemesi & Partners