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Attualità

Domestici a cinque stelle

I nuovi Alfred Pennyworth e Mary Poppins. Altro che i servitori umili e defilati di una volta. Quelli dei moderni Bruce Wayne occupano posti ambiti e di prestigio, tra paghe da capogiro, bonus invidiabili e frequentazioni d’élite. Non solo conoscono a menadito il galateo, ma parlano almeno due lingue e organizzano i ritrovi del jet set internazionale. Ecco chi c’è oggi in prima fila nell’esercito dei “praticamente perfetti sotto ogni aspetto”

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Chissà se la super tata che approderà a casa Windsor per accudire il futuro erede di William e Kate sarà tra quelle “col pedigree”. Come le educande sfornate, per esempio, dal prestigioso Norland College di Bath, che vanta una storica collaborazione con varie famiglie reali. Di sicuro, ad attendere la prescelta ci saranno sì molti oneri, ma anche non pochi onori, dagli impegni mondani alle visite internazionali della Royal Family, fino ai grandi ricevimenti a Buckingham Palace. Per non parlare dei compensi, visto che a Londra una baby sitter di lusso percepisce uno stipendio compreso tra le 30 e le 60 mila sterline l’anno. E, sempre nella City, è diventata famosa Gita Lama, una giovane nepalese al servizio dei Premier Cameron, che è riuscito a strapparla alla famiglia di un diplomatico musulmano per portarla a vivere con sé e i suoi cari, prima a Notting Hill e poi al numero 10 di Downey Street. Con una paga tale che le ha consentito di acquistare agevolmente un’abitazione da 65 mila sterline per la sua famiglia, nei pressi di Kathmandu. Oltreoceano, a New York, è noto il caso di una nanny della scuderia glam, targata Pavillion Agency, che è riuscita a guadagnare 180 mila dollari l’anno, potendosi permettere l’affitto alle stelle (3 mila dollari al mese) di un appartamento con vista Central Park. Con patente nautica, oltre che automobilistica, conoscitrice di latino e greco antico ed esperta multilingue, amante dell’arte e della musica: ecco il profilo di una candidata tipo. Vi sembra troppo? Allora sappiate che Gwyneth Paltrow e Chris Martin la cercavano proprio così per i loro piccoli, disposti a darle oltre 60 mila sterline e nove settimane di vacanza all’anno… Voci ben informate dei salotti modaioli dicono che l’ereditiera kazaka Goga Ashkenazi, ex fidanzata di Lapo Elkann, non si presenti in pubblico senza il suo giovane tuttofare filippino. E quanti sono i moderni milionari che assoldano per maggiordomi efficienti estate manager, in grado di amministrare per conto loro terreni, ville e staff come navigati responsabili aziendali. Senza di loro, c’è da giurarci, molti dei novelli Bruce Wayne non potrebbero (far) organizzare dal nulla feste esclusive sulla spiaggia come ritrovi del jet set internazionale. E garantire ai loro ospiti un’accoglienza impeccabile dove, dall’arredo al cibo fino al party code, nulla è lasciato al caso. Il merito è in gran parte di questi uomini e donne ombra affidabili e multitasking. Quasi invisibili, eppure indispensabili.

LE PREFERITE DA BUCKINGHAM PALACE

Quest’anno il Norland College, lo storico istituto fondato a Bath nel 1892, ha aperto le porte anche a uno studente maschio, aspirante “manny” (“tato”). «Il 100% delle nostre studentesse laureate nel 2012 adesso lavora, tutte impiegate full time», dichiara con orgoglio la direttrice Liz Hunt. «Una laurea in Sviluppo e apprendimento della prima infanzia richiede tre anni di studio e costa circa 12.750 sterline all’anno. Lo stipendio medio di una Norland Nanny si aggira sulle 30 mila». (www.norland.co.uk)

BATTISTA OGGI LAVORA PER PAPERONIDEL MEDIO ORIENTE E DELLA RUSSIA

«Bisogna immaginare un grande direttore d’orchestra che dirige vari musicisti. Non è lui a suonare gli strumenti, ma li conosce uno a uno alla perfezione». Elisa Dal Bosco è presidente dell’Associazione Italiana Maggiordomi. Costituitosi nel gennaio 2009 come organismo non profit, l’ente mira a promuovere e valorizzare la figura professionale a cui è collegato e, dalla nascita, ha già creato 200 opportunità lavorative. Clienti sono «grandi casate nobiliari, hotel di lusso, ma anche famiglie di imprenditori, soprattutto provenienti dal Nord Europa, così come i nuovi ricchi dalla Russia e dal Medio Oriente. Che vengono in Italia per un periodo, hanno bisogno di un collaboratore di fiducia, qualificato e con specifiche competenze non solo nella gestione domestica quotidiana, ma anche in occasioni mondane. E, non di rado, tornando al loro Paese d’origine, se lo portano con sé». Ma arrivano richieste anche da quella clientela business che, molto impegnata nella professione, non riuscirebbe a organizzare un trasferimento di casa in tutte le sue implicazioni, dall’imballaggio degli oggetti personali alle volture delle utenze. L’associazione ha membri che lavorano attualmente a tempo pieno, anche negli Stati Uniti, in Spagna e in Svizzera, oltre che nella Penisola, dalla Brianza alle masserie pugliesi. «Parliamo di un manager a tutti gli effetti, con grandi responsabilità e numerosi sottoposti da gestire, sia nelle abitazioni dei loro ricchi padroni di casa, sia in quelle lontane dalla residenza della famiglia, di cui spesso, magari, solo loro hanno le chiavi». Novelli Alfred Pennyworth o Charles Carson (Downton Abbey) che, nell’era della globalizzazione e di Internet, possono non indossare la divisa, se non nelle occasioni di gala, ma «più spesso si presentano in blazer e jeans», attaccati al cellulare e con un iPad sotto braccio. Quello che un tempo pareva un lavoro di ripiego, oggi sembra invece un mestiere assai ambito, una vera e propria scelta di carriera. Senza contare che il settore può rappresentare anche un’opportunità di riqualificazione lavorativa da non sottovalutare. «Tra i nostri aspiranti ci sono ventenni che escono dall’istituto alberghiero, ma anche moltissimi signori in età adulta – circa l’80% dei nostri profili – che lavoravano prima in banca, facevano gli architetti, gli avvocati. O ancora madri e padri, anche tra i separati e i divorziati, che devono “arrotondare” e si propongono per servizi a tempo», fa presente Dal Bosco. Ma quanto si può guadagnare? «Dopo quindici anni di attività e plurireferenze, si può arrivare anche a 10 mila euro al mese. Ma, in questo caso, siamo di fronte a grandi professionisti che hanno sotto di sé stuoli di valletti, guardarobiere, giardinieri…». Praticamente al pari del senior management. L’associazione guidata da Dal Bosco organizza regolarmente corsi e stage dedicati ai “guanti bianchi”, collaborando non solo con privati, ma anche con strutture alberghiere, nautiche e diportistiche e molte realtà business impegnate sul fronte del welfare nelle imprese, come sottolinea il presidente. «In quelle con più di 100 dipendenti si è andata affermando, negli ultimi anni, la figura del maggiordomo aziendale, un operation o internal manager che conosce perfettamente tutti i livelli e piani della compagnia, svolge diversi servizi (prenotazioni auto e viaggi, commissioni in banca e in farmacia; ritiri presso lavanderie…) e che, all’occorrenza, sa anche organizzare un perfetto catering. Dalla moda, all’economia fino alle tecnologie e manifatture, spesso ci chiedono professionisti perché tengano docenze, per brevi periodi, all’organico interno, in modo che questo impari le regole basilari del galateo. E saper così accogliere al meglio ospiti e visitatori, specie stranieri, e tutti di un certo tenore».

UN TOCCO BRITISH IN OHIO

Sono circa 1.200 in quasi 30 anni le tate e le governanti con una formazione mirata in childcare e ambito domestico, laureate presso la English Nanny&Governess School dell’Ohio (www.nanny-governess.com). Dopo aver studiato materie come sviluppo del bambino, galateo, salute e primo soccorso, guida sicura, gioco creativo e nutrizione. E una volta ottenuto il relativo certificato, «circa l’80% delle nostre studentesse trovano lavoro», commenta a Business People la fondatrice ed Executive Director, Sheilagh Roth, di origine inglese, che durante la presidenza Clinton fu invitata alla Casa Bianca dalla allora first lady Hillary in rappresentanza della categoria. «La nostra è una clientela internazionale. Tra loro ci sono top manager ed executive, protagonisti dello sport e dell’entertainment, medici e reali. Il salario base? Parte da 35 mila dollari all’anno e può superare i 100 mila», aggiunge Mrs Roth.

DAI SULTANI AI “BRANGELINA”

Per far fronte alla scarsa formazione lamentata sovente da famiglie vip e di lusso nei confronti dei loro domestici, Paola Diana, imprenditrice romana fondatrice dell’agenzia Nanny&Butler, offre ai suoi clienti anche il servizio Sos maggiordomo: «un professionista che insegna allo staff, per un periodo di tempo determinato, nozioni relative a come fare la spesa e preparare un menu ad hoc, piuttosto che riordinare un guardaroba con tutti i crismi». Del resto, proprio dal suo team dinamico e flessibile, che si compone di dieci collaboratrici fisse e conta agenti da Londra a Dubai, è stato scelto dal sultano del Bahrein un italiano «perché, come una sorta di amministratore delegato, riorganizzasse la gestione delle proprietà reali». Diana ha avviato l’attività sette anni fa: «Da allora registriamo una crescita del giro d’affari annuo del 20-30%». Il butler di lusso è solo una delle figure a cui di recente ha aperto l’agenzia, che fin dalle origini propone baby sitter bilingue o multilingue, altamente qualificate nella maternità e nella prima infanzia. Dal baby shower party (ovvero la festa dedicata alla partoriente e al o alla nascituro/a, tipicamente americana) alla fase dell’allattamento fino alle prime attività educative e ludiche, le candidate devono mostrarsi, nel contempo, esperte puericultrici e all’altezza delle esigenze mondane dei genitori. Ne sanno qualcosa le due super nanny dell’agenzia capitolina, selezionate per seguire la nidiata dei rampolli “Brangelina” mentre la Jolie era in Italia, impegnata su un set a Venezia. «Nella Penisola abbiamo come clienti molti imprenditori, politici, vip e calciatori, a cui vanno aggiunti vari connazionali espatriati negli Stati Uniti, a Ginevra e negli Emirati Arabi. Le più richieste? Le italiane, ma anche molte francesi, cinesi e giapponesi».Uno dei prossimi progetti dell’imprenditrice capitolina sarà l’Italian Nanny&Butler Accademy, che potrebbe aprire i battenti nel 2014, «con classi pratiche e teoriche sia per la cura domestica – prevediamo anche una sezione specifica per l’assistenza agli anziani, a livello professionale – sia per la maternity nurse». Una curiosità: con svariati titoli, abilità e competenze come assi da calare – saper sciare, nuotare, fare surf e andare a cavallo, così come parlare anche l’arabo o il mandarino – è più apprezzata dalle famiglie una collaboratrice che abbia il rigore e la sobrietà della signorina Rottermeier, oppure non guasta se è pure attraente come La tata Francesca Cacace? «All’estero chiedono maggiormente, come requisiti, l’età giovane e la bella presenza», rivela Diana. «In Italia, invece, non nego che queste componenti siano spesso un deterrente per le signore, che non vogliono potenziali distrazioni per i mariti». Del resto, Hollywood docet: se si pensa a Robin Williams, che nel 1989 ha sposato la babysitter del figlio (i due, poi, si sono lasciati nel 2008), e ai casi di Jude Law ed Ethan Hawke, che per stare con le nanny dei pargoli hanno lasciato consorti del calibro di Sienna Miller e Uma Thurman, potrebbero non avere tutti i torti…

IL VERO CHILDCARE DI LUSSO? SAPER OSSERVARE E INTERPRETARE I PICCOLI

I suggerimenti di Adriana Cantisani, nota al pubblico Tv come una delle S.O.S. Tata dell’omonimo programma su La7

Sono molto richieste tate bilingui. Lei è anche teacher trainer di un metodo innovativo per insegnare inglese ai bambini, “English is Fun”. Perché è bene che imparino da subito altre lingue?Trovo che abitui alla diversità, anche culturale. I piccoli, per se stessi, sono più aperti alle differenze, siamo noi grandi purtroppo a essere più rigidi e limitati. È sì un’opportunità importante, ma non è fondamentale. Nelle famiglie di manager e imprenditori abbondano sicuramente device mobili, dal cellulare di nuova generazione al tablet. Quali accortezze occorre osservare?Io non sono “talebana” nei confronti della tecnologia, fa parte ormai della nostra quotidianità. Certo, Internet presenta molti rischi potenziali, ma non è il diavolo: anche il coltello o le forbici sono potenzialmente pericolosi… Come sempre, è importante che l’adulto sia accanto al bambino nell’uso di questi dispositivi. In Internet ci sono dei giochi molto simpatici per i più piccoli! Ma, al pari della televisione, non credo sia opportuno prima dei tre anni, visto che le immagini bidimensionali possono essere sovrastimolanti per un piccolo a livello percettivo. Pensando alle super nanny descritte nell’articolo, non c’è il rischio di scegliere collaboratrici più a misura di genitore, che di bambino?Una valida family coach deve sapere innanzitutto osservare il bambino, comprendere il suo comportamento, anche sapendo interpretare la comunicazione non verbale, assai frequente. Deve proporgli attività ludiche e formative in linea con la sua età e i suoi bisogni. E collaborare strettamente con i genitori per un comune progetto educativo. Poi se gli adulti hanno particolari esigenze di rappresentanza e mondanità, allora è bene che si rivolgano a un’assistente o a una segretaria personali. Al centro di mamma, papà e tate devono esserci sempre e comunque il bambino e le sue necessità.