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Diana Bracco a processo, accusa di evasione fiscale

La manager rinviata a giudizio in qualità di presidente dell’azienda di famiglia. Dovrà rispondere anche di appropriazione indebita

Evasione fiscale e appropriazione indebita. Sono queste le accuse rivolte nei confronti dell’imprenditrice Diana Bracco. La donna, che ricopre anche i ruoli di vicepresidente di Confindustria e presidente di Expo Spa, è stata rinviata a giudizio in qualità di presidente dell’azienda di famiglia, la farmaceutica Bracco Spa. Il processo prenderà il via il prossimo 16 marzo.

L’ACCUSA. Secondo la ricostruzione del pm Giordano Baggio della procura di Milano, come riportato da Il Fatto Quotidiano, Diana Bracco avrebbe commesso una frode fiscale da oltre un milione di euro e un’appropriazione indebita da 3,6 milioni, l’imprenditrice, infatti, avrebbe abbattuto l’imponibile della sua azienda con la presentazione di fatture personali – tra queste la ristrutturazione di una barca e di immobili di sua proprietà – fatte però pagare alla società Bracco.

LA DIFESA. Già lo scorso marzo la polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano aveva riscontrato nella contabilità dell’azienda farmaceutica alcune fatture milionarie per lavori eseguiti nelle proprietà personali di Diana Bracco. La presidente ha già sanato il contenzioso con il fisco, pagando quanto richiesto. “Andremo a dibattimento e ci difenderemo”, ha sottolineato l’avvocato difensore Giuseppe Bana , “perché questa è una questione solo fiscale che non ha rilevanza penale. Non ci sono reati e la mia assistita ha già ampiamente risolto il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate”.

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Diana Bracco © Getty Images