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Attualità

Carfagna, quote rosa alle amministrative. Si, ma senza alcuna imposizione normativa

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl del ministro che garantisce la parità di genere all’interno dei comuni, attraverso la preferenza a scelta

Quote rosa si, quote rosa no. La questione è sempre aperta. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ieri al disegno di legge presentato dal Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, atto a garantire la parità di genere nelle procedure per l’elezione dei consigli comunali, negli statuti comunali e provinciali e in materia di costituzione delle commissioni per i concorsi pubblici. Tra le novità più interessanti la cosiddetta “doppia preferenza di genere” per le elezioni comunali. Un’interpretazione della parità di genere, quella del bel ministro, un po’ particolare. Praticamente il testo introduce alle elezioni comunali la parità a preferenza. L’elettore, nel caso voglia esprime due preferenze, e non soltanto una, dovrà scegliere due candidati di sesso diverso, altrimenti la seconda preferenza verrà annullata. Sempre a proposito di elezioni amministrative, il ddl prevede anche che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura superiore ai due terzi nelle liste dei candidati per i consigli comunali, pena la non ammissibilità delle liste stesse.Tra le novità va segnalata anche la norma che impone la presenza rosa all’interno delle commissioni dei concorsi per l’accesso al lavoro nella pubblica amministrazione.

«Con il voto di oggi diamo il via ad una rivoluzione per le donne, consentiremo a molte di loro di avvicinarsi alla politica, a partire da quelle amministrazioni, i Comuni, più vicine ai cittadini», ha dichiarato soddisftta il Ministro Mara Carfagna, che ha sottolineato come «la libertà di voto dell’elettore resta quindi invariata e viene, anzi, ampliata di un’opportunità, aggiuntiva e facoltativa: non si prevede, infatti, una quota di genere, frutto di un automatismo. Si tratta, piuttosto, di una norma antidiscriminatoria volta a realizzare un principio di parità formalmente sancito, ma non adeguatamente compiuto». «Se il riequilibrio tra uomini e donne verrà raggiunto – ha concluso il Ministro – ciò sarà frutto non di una imposizione normativa, ma di una scelta degli elettori».

In ogni caso la norma non sarà in vigore da maggio quando si voterà in importanti comuni come Milano, Torino, Napoli o Bologna. Il disegno di legge dovrà, infatti, essere discusso e approvato dal Parlamento.

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Mara Carfagna, Ministro delle Pari Opportunità