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Attualità

Aumentano i furti negli store

In Italia perdite per 3,5 milairdi di euro. Nel mirino dei ladri soprattutto accessori di lusso, prodotti hi-tech e cosmesi

88,9 miliardi di euro. È questo il costo a carico della grande distribuzione mondiale di furti, frodi da parte di dipendenti e fornitori, criminalità organizzata ed errori amministrativi, dell’ultimo anno (da luglio 2010 a giugno 2011) con un incidenza sulle vendite pari all’1,45%. È quanto emerge dal “Barometro mondiale dei furti nel retail 2011”, l’indagine condotta dal Centre for Retail Resarch e patrocinata da Checkpoint Systems. Secondo lo studio, che ha coinvolto i retailer di 43 paesi, la percentuale globale della differenza inventariale è aumentata del 6,6% rispetto all’anno precedente, la crescita più alta registrata dal 2007. In Italia le perdite ammontano a 3,5 miliardi di euro, ovvero l’1,3% del fatturato della GD, con una crescita del 7%, superiore quindi alla media globale. In particolare i furti da parte di bande criminali e ladri non professionisti rappresentano il 52,7% (era il 52% nel 2010), una percentuale superiore sia alla media mondiale (43,2%) che a quella europea (47,7%). Nel nostro paese crescono anche i furti da parte di dipendenti, passati dal 25% al 25,9%, media comunque inferiore a quella mondiale (35%). In Europa l’ammontare medio rubato o omesso dai dipendenti risulta essere quattordici volte superiore ai furti. Le perdite dovute ai furti al retail “costa in media alle famiglie dei 43 Paesi presi in esame una maggiorazione di 149 euro sul conto della spesa, cifra in aumento rispetto ai 139 euro dello scorso anno. In Europa, tale cifra è di 150 euro, mentre in Italia la “tassa invisibile“ che le famiglie sono costrette a pagare sale addirittura a 175,31 €, circa 12 euro in più rispetto al 2010” come ha affermato il Professor Joshua Bamfield, direttore del Center for Retail Research. A livello globale i prodotti più taccheggiati risultano essere quelli del settore moda e accessori, seguiti da quelli del comparto health & beauty. In Italia invece la classifica vede al primo posto gli accessori di lusso e al secondo i prodotti hi-tech (smartphone, console e game), seguono al terzo posto profumi e articoli per la cosmes