La lotta alla contraffazione ha trovato un nuovo, inaspettato, alleato: le microparticelle polimeriche. Stando infatti alla rivista Nature Materials , il team di scienziati del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge avrebbe trovato un modo per semplificare la decodifica di tali microparticelle, trasformandole così in avveniristiche “etichette” a prova di contraffazione. Le loro caratteristiche le renderebbero infatti uniche e inconfondibili, rendendole così uno strumento molto utile nel campo del packaging medico. Più nel dettaglio le microparticelle sono state sintetizzate con nanocristalli attraverso una litografia a flusso. Per leggere le etichette basterà illuminarle con un laser a specifica lunghezza d’onda, che potrebbe essere anche quello di un comune telefonino.