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Attualità

Arrestato il presidente Orsi, le reazioni su Finmeccanica

L’azienda, in cui lavorano 75 mila persone, conferma la normale “prosecuzione dell’attività gestionale e delle iniziative in corso”. Fim: “Evitare il logoramento continuo dell’immagine del Gruppo”

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Il primo grande effetto del terremoto nel vertice Finmeccanica è l’inevitabile reazione della Borsa: dopo essere stata sospesa dalle contrattazione sulla scia dell’arresto del presidente Giuseppe Orsi, il titolo del gruppo industriale di alta tecnologia italiano ha perso oltre l’8,11% a 4,37 euro. In mattinata l’azienda ha sottolineato in una nota la “l’ordinata prosecuzione dell’attività gestionale e il proseguimento delle iniziative in corso”, nonostante “i provvedimenti giudiziari che hanno riguardato il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica e l’amministratore delegato della società controllata Agusta Westland”, ai quali il gruppo esprime solidarietà confidando “che venga fatta chiarezza in tempi brevi” e “ribadendo fiducia nell’operato della magistratura.

“NON LOGORARE L’IMMAGINE DEL GRUPPO”. Intanto la Fim-Cisl ( la Federazione italiana metalmeccanici) ha richiesto tempi brevi per accertare le responsabilità su eventuali illeciti commessi, che interessano da tre anni i comportamenti di dirigenti del Gruppo. “La magistratura deve compiere senza condizionamenti il proprio dovere. Riteniamo altresì che sia necessario evitare il logoramento continuo dell’immagine del Gruppo”, afferma il segretario nazionale Fim, Marco Bentivogli. “Non ci interessa tutelare e preservare i destini dei gruppi dirigenti che avranno la possibilità di chiarire le loro posizioni – aggiunge – Ci interessa tutelare il patrimonio industriale del primo grande gruppo industriale di alta tecnologia italiano fatto di 75.000 lavoratori,di cui 16.000 ingegneri e altrettanti tecnici specializzati. In essa, Agusta Westland è leader mondiale nel mercato elicotteri stico. Finmeccanica è ad un passo dal precipitare nella ‘black-list’ dei Paesi che oggi sono clienti di importanti commesse, oltre a rendere sempre più difficoltoso il rapporto con gli istituti di credito, cosa non trascurabile visto il livello di indebitamento. Tutto ciò non creerà nocumento al top management, ma alla sostenibilità industriale del Gruppo e ai suoi assetti occupazionali”. Da parte della Federazione si chiede “nuovo vertice che sappia valorizzare e rilanciare un Gruppo che è al sesto posto a livello mondiale nel suo settore”.

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La sede di Finmeccanica a Roma