Il voto digitale è già stato sperimentato in America latina e Usa. In Estonia è ormai ampiamente diffusa la consultazione via internet
Messico. Il 5 luglio 2009 si sono tenute le prime elezioni con voto elettronico in Messico. Dopo l’esperimento, il Paese latinoamericano ha utilizzato, in maniera diffusa, macchine per l’e-voting nelle elezioni del 2012. Lo Stato pioniere della sperimentazione è stato quello di Jalisco, in 17 distretti e 43 Comuni. | |
Brasile. Il Brasile è l’unico Paese ad aver adottato integralmente il sistema del voto elettronico, sin dal 1996, senza finora accuse di brogli. L’e-voting è stato applicato nei 1.300 seggi elettorali più sperduti (Amazzonia, Mato Grosso e all’interno di molti Stati del Nordeste), con l’accreditamento degli elettori tramite la scansione di impronte digitali. | |
Colombia. Il voto elettronico in Colombia è stato l’esperienza-pilota per l’elezione degli enti locali nell’ottobre del 2007 a Bogotà, Pereira e San Andrés. Il 22 febbraio 2009, si è tenuta l’elezione del sindaco de Belén de los Andaquíes, utilizzando i lettori di impronte digitali presso i seggi elettorali per verificare l’identità dei votanti. | |
Stati Uniti. In America l’utilizzo dell’e-voting è diffuso ma con regole un po’ frammentate, che variano da Stato a Stato. Nel 2009, c’è stata la prima consultazione elettorale gestita completamente on line: quella di Honolulu, nelle isole Hawaii. Agli elettori è stato assegnato un codice per accedere a un sito dedicato ed esprimere la propria preferenza. | |
Estonia. In Estonia è diffuso sul larga scala il voto via Internet. I cittadini dispongono di una carta di identità elettronica attraverso la quale possono registrarsi ed esprimere le proprie preferenze elettorali via Web. Il sistema è stato però contestato da diversi osservatori, per la mancanza di sufficienti standard di sicurezza e riservatezza. |
Fonte: www.salentoevoting.it
ARTICOLO PRINCIPALE - Altro che utopia, l'e-vote è possibile