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Attualità

Affrontare la governance e la successione nelle imprese familiari

Come preparare il passaggio di consegne in azienda? Un Cda rappresenta un vantaggio competitivo per una realtà che sta reagendo meglio delle multinazionali alla crisi economica? Se ne discute al business forum ‘Governance successes and failures around the world’, in programma l’8 novembre a Milano

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Forte orientamento alla continuità, capacità di attuare in tempi brevi strategie non convenzionali, solida base valoriale e culturale e a forte capacità di adattamento al contesto. Sono le caratteristiche vincenti delle imprese famigliari, una realtà consolidata in Italia – su 6.800 aziende con fatturato superiore ai 50 milioni di euro, quelle famigliari sono 4.000 – ma anche all’estero, dove rappresentano mediamente il 70% del totale delle imprese. Grazie alle loro caratteristiche, in questi anni di crisi le aziende a gestione familiare stanno dando prova di maggiore tenuta rispetto alle altre tipologie di imprese. Le migliori performance sono misurabili sia a livello di incremento del fatturato, che di redditività e indebitamento. Resta , però, il problema della successione (come prepararla e governarla), e se una maggiore governance possa rappresentare un vantaggio per questo tipo di aziende. Per far luce sul tema la società di consulenza Gea e la Business School Imd organizzano un business forum a ingresso gratuito dal titolo ‘Governance successes and failures around the world’; in programma l’8 novembre a Palazzo Clerici di Milano (dalle 17.00), l’incontro sarà l’occasione per approfondire, anche attraverso l’esperienza di grandi Imprenditori italiani, temi particolarmente caldi e di interesse per l’industria del nostro Paese. Tra i partecipanti al forum Alberto Bauli, presidente di Bauli; Attilio Bindi, consigliere delegato di Bindi; Andrea Merloni, presidente di Indesit Company; Carlo Pizzocaro, amministratore delegato P&R Holding e Mario Preve, presidente di Riso Gallo. Il programma“Spesso le aziende familiari sono considerate da chi lavora nelle multinazionali come un modello arcaico e superato, collocato ai margini dell’economia e della cultura manageriale – spiega Luigi Consiglio, presidente di Gea – Abbiamo voluto organizzare un incontro su un tema così discusso proprio per colmare questa lacuna,dato che la percezione è così diffusa che anche gli imprenditori di maggior successo spesso sono attirati dai sistemi adottati dalle multinazionali quasi sempre per pentirsene”.