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Lavoro

Unicredit taglierà 18.200 dipendenti entro il 2018

La banca taglia i costi per 1,6 miliardi, in Italia addio a 6.900 posti di lavoro

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Unicredit taglia 18.200 posti di lavoro: è questo il punto più delicato del nuovo piano industriale al 2018 («totalmente autofinanziato»), presentato dalla banca. Al centro c’è il taglio dei costi operativi per 1,6 miliardi, partendo proprio dalla riduzione degli addetti, di cui 6.900 in Italia. Saranno anche tagliati i business poco redditizi, come il retail banking in Austria (tutte le attività dell’Est europa passeranno sotto la holding) e il leasing in Italia, oltre alla controllata in Ucraina. Ma si punterà anche sull’innovazione, con 1,2 miliardi di investimenti in digitale.

AUMENTARE LA REDDITIVITA’. Il piano di Unicredit punta a consolidare il patrimonio e la redditività, raggiungendo in tre anni i 5,3 miliardi di utile netto e un Roe dell’11%, permettendo così la distribuzione di dividendi pari al 40% dell’utile. «Vogliamo raggiungere questi obiettivi in un contesto macroeconomico che rimane non facile, con tassi di interesse ai minimi storici e un rallentamento della crescita economica internazionale», commenta il Ceo, Federico Ghizzoni, i«un Piano rigoroso e serio e al tempo stesso ambizioso. Ma è soprattutto realistico, perché si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed è un Piano totalmente autofinanziato. Siamo quindi pienamente fiduciosi circa la sua realizzazione».

TAGLI AL PERSONALE. Analizzando nel dettagli i 18.200 licenziamenti, 6 mila saranno relativi all’Ucraina e alla joint venture Pioneer-SantanderAm. Dei restanti 12.200, 6.900 riguarderanno l’Italia facendo calare i dipendenti del Gruppo in Italia a quota 43.200 nel 2018. Salteranno anche 1.100 posti nei Corporate Centres che a fine percorso toccheranno 6.500 unità.

LA TRIMESTRALE. Intanto, i conti dell’ultimo trimestre parlano di 507 milioni di utili, superiori alle attese, che portano a 1,54 miliardi i profitti dei primi 9 mesi dell’anno (-29,8% sul 2014), su cui pesa la svalutazione dell’ucraina Ukrsotsbank e i maggiori accantonamenti sui crediti in franchi svizzeri in Croazia.

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Il grattacielo Unicredit © Gaetano Virgallito