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Lavoro

Smart working in Italia: cosa cambia dal 1° aprile 2024

architecture-alternativo Credits: Kerkez/iStockphoto

I lavoratori “agili” possono dire addio anche alle ultime regole eccezionali, legate allo smart working e nate sulla scia della pandemia. Decadranno ufficialmente il 31 marzo 2024, a meno di colpi di scena.

Un emendamento al decreto Milleproroghe avrebbe potuto prorogare ancora una volta la scadenza di alcune misure straordinarie, in vigore nel settore privato per i genitori di figli under 14 e per la categoria dei lavoratori fragili, ma è stato bocciato.

Dal 1° aprile, quindi, i datori di lavoro potranno scegliere se concedere il lavoro agile esclusivamente in base alle proprie esigenze. La legge 81 del 2017 prevede come condizione principale la sottoscrizione di un accordo tra azienda e dipendente, pur tenendo conto dei contratti collettivi.

Dal regime emergenziale dovuto al Covid in poi, invece, lo smart working poteva essere attivato anche con una semplice e-mail, nel rispetto delle regole previste dalle norme.

Ora dunque ci vorrà un’intesa piuttosto dettagliata che contempli le modalità di svolgimento della prestazione, la gestione degli spazi e degli strumenti di lavoro, il tempo in cui esercitare il diritto alla disconnessione, le modalità di esercizio dei poteri di controllo e disciplinare. La comunicazione amministrativa del ricorso al lavoro agile dovrà essere effettuata tramite il portale “servizi lavoro”, con l’accordo in allegato.

In realtà le aziende sembrano tutto sommato intenzionate a mantenere lo smart working, come mostra il report Smart Working: gli impatti su organizzazioni e società del Politecnico di Milano: solamente il 6% ha delle incertezze a riguardo.