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Lavoro

Patto della lavagna: Renzi mette mano alle pensioni

Intervenuto a ‘Quinta colonna’ il premier annuncia il taglio di Ires e Iri e novità in materia di pensioni: l’Ape per l’anticipo pensionistico su base volontaria e il raddoppio della 14esima per le pensioni minime

Ospite a QuintaColonna su Rete 4, Matteo Renzi illustra quello che è stato già ribattezzato come il patto della lavagna. Il premier ha infatti elencato, su una lavagna fornita dal conduttore Paolo Del Debbio, gli interventi principali della legge di Stabilità. Primo capitolo: le pensioni. «La questione delle pensioni è molto delicata e non faccio promesse invano», spiega Renzi. «Gli 80 euro non andavano ai pensionati. Abbiamo fatto una misura che riguardava il lavoro, poi la tassa sulla prima casa e tasse agricole. Quello che restava fuori sono le pensioni. Ora vogliamo dare una mano». Tradotto: per tutti coloro che hanno una pensione minima, il cui tetto è di circa 750 euro, si vorrebbe raddoppiare la quattordicesima. Quest’ultima passerebbe da 40 euro al mese a 80 euro.

APE PER ANTICIPO PENSIONISTICO. Novità in vista anche per chi non è potuto andare in pensioni, per via della legge Fornero: «A loro daremo l’Ape, un anticipo, in cambio di circa il cinque per cento in meno. È una scelta, nessuno deciderà per conto degli altri», spiega. «Con Ape uno va via con il 95% dello stipendio». Per determinate categorie la decurtazione si fermerebbe solo all’1%: «chi ha parenti disabili da accudire e chi è disoccupato o, ancora, chi ha particolari tipi di lavori usuranti, si cerca di fare non il 95%, ma il 99%».

TAGLIO A IRES E IRI. Novità anche per quanto riguarda le tasse alle imprese. Dal 2017 l’Ires passerà dal 27,5% al 24%. L’Iri sarà stabile al 24% per le imprese individuali mentre per le società più piccole, con la contabilità semplificata, si applicherà la tassazione per cassa, ossia sulle fatture effettivamente incassate. Per le famiglie invece nel 2017 l’Iva non salirà mentre per quel che riguarda il taglio dell’Irpef bisognerà attendere il 2018.

ROTTAMATE LE CARTELLE DI EQUITALIA. E ancora: il governo vorrebbe rottamare le cartelle di Equitalia, senza che questo si traduca in una gigantesca sanatoria. Sposando un meccanismo di rateizzazione su un arco di tre anni, i contribuenti dovranno assolvere al pagamento di tutte le imposte dovute, ottenendo però la cancelllazione di interessi di mora, sanzioni e aggio di riscossione.