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Lavoro

I lavori digital più ricercati nel 2017: big data e cyber-sicurezza

Stipendi in aumento per data scientists, esperti di cyber-security e programmatori. Ma spesso in Italia sono pagati meno che a livello internazionale

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Le figure professionali nel campo dell’Information Technology sono sempre più ricercate. Se vanno forte i profili di scienziati dei dati e sviluppatori, uno degli ambiti che richiede più professionisti, soprattutto in Italia, è quello della sicurezza informatica. E nell’intero segmento è previsto quest’anno un aumento medio di retribuzione del 3,8% per tutti. E’ la fotografia scattata al settore dalla ricerca Technology e It Salary Guide, che studia i trend salariali di 75 carriere tecnologiche, pubblicato annualmente dall’agenzia di risorse umane Robert Half Technology.

LE FIGURE PROFESSIONALI. Sono quattro su cinque i lavori più richiesti nel 2017 appartenenti al settore digitale e tecnologico: analista programmatore, software developer, web developer (specializzato in Java), oltre ad una categoria generica di neolaureati in ingegneria con indirizzi settoriali come automotive, aerospaziale e It. L’unico campo a fare eccezione è quello dei laureati in diritto ed economia per il settore bancario-assicurativo, dove quelli più richiesti sono soprattutto gli specializzati nel recupero credito e smaltimento delle sofferenze bancarie.

VARIAZIONI DI STIPENDIO. In termini di salario, la carriera pagata meglio è quella nei big data, dove un ingegnere dei grandi dati può ricevere un compenso di 135mila-196mila dollari l’anno (+5,8% rispetto all’anno precedente). A seguire, nella sicurezza informatica gli stipendi aumenteranno nel 2017 del 5,2% (un security engineer può aspettarsi fino a 162.500 dollari), mentre data scientists e sviluppatori vedranno un incremento medio in busta paga del 5%. Infine, anche per chi si occupa di web development (+4,9%), sviluppo software (+4,5%), amministrazione dati (+4%) e networking e telecomunicazioni (+3,8%) le previsioni per il nuovo anno sono ottime.

LE DIFFERENZE CON L’ESTERO. Ma c’è una nota dolente, quella del divario tra la retribuzione, per una stessa posizione, in Italia e all’estero. Il gap maggiore è per una delle figure più appetibili, l’analista di dati. Secondo EasyHunters, un professionista con tre o quattro anni di esperienza alle spalle può arrivare a guadagnare in Italia fino a 50mila euro all’anno. Negli Stati Uniti, però, ne riceve in media 100mila in più. Ancora. Secondo le stime di JobPricing, un network engineer italiano riceve in media 36.036 euro lordi l’anno, mentre un americano ne guadagna 156mila. E se uno sviluppatore di software senior, in Italia, si vede corrisposti poco più di 30mila euro lordi all’anno, a livello internazionale si arriva a picchi di 89mila-148mila euro. Insomma, aumenti sì, ma con qualche appunto.