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Attualità

Welfare: i Millennials guardano alle aziende

Lo rivela The Future of Business Citizenship, una ricerca condotta da Mslgroup che ha coinvolto 8 mila millennials nati tra il 1984 e il 1996 e residenti in 17 Paesi, tra cui l’Italia

Il 73% è convinto che i governi da soli non siano in grado di risolvere le più importanti questioni sociali e ben l’83% ritiene che le aziende debbano avere un ruolo attivo nel welfare dei diversi Paesi perché hanno la possibilità e i mezzi per attuare, in modo rapido ed efficiente, un reale cambiamento della società.

Per le implicazioni che può avere sull’approccio delle imprese ai temi della responsabilità sociale, questo è forse questo il dato più rilevante della ricerca The Future of Business Citizenship condotta dal network di comunicazione strategico MslGroup. Perché, come non manca di rilevare Oliver Fleurot, ceo di MslGroup, dimostra che “è giunto il momento per le aziende e per i brand di ridefinire le proprie strategie per offrire valore alla società o dovranno prepararsi a diventare sempre meno rilevanti”.

Paul Beucler, senior vice president & chief strategy officer del gruppo, va oltre e parla esplicitamente di un’opportunità che le aziende non possono permettersi di perdere, se si considerano le difficoltà che hanno dovuto affrontare nell’ultimo decennio e, soprattutto, se si tiene conto delle proiezioni secondo le quali entro il 2018 il potere di acquisto dei Millennials sarà superiore a quello dei Baby Boomers.

Ma quali sono gli orientamenti dei Millennials ai quali devono far riferimento le imprese nel ridefinire il proprio percorso?

In primo luogo, in questo target prevale la convinzione che “ciò che le aziende fanno sia più importante del perché lo fanno”. Il che significa che le semplici donazioni non vengono più considerate sufficienti da questo target che, invece, si aspetta che le imprese interagiscano di più con i cittadini dei diversi Paesi dando vita a iniziative immediatamente implementabili e basate su meccanismi di comunicazione semplici.

La ricerca ha evidenziato che il loro grande interesse per i macro temi dell’economia, della sostenibilità e della salute si traduce in una grande preoccupazione per l’impatto che inflazione, prezzi alti e inquinamento possono avere sulle loro vite in termini, ad esempio, di difficoltà a sostenere i costi della sanità. Su questo fronte, dalle aziende si attendono azioni specifiche che mettano a frutto le competenze del brand per garantire una maggiore incisività.

Da segnalare che il 51% del campione coinvolto nella ricerca ha dichiarato che vorrebbe essere attivamente coinvolto nelle azioni promosse dalle imprese e volte a risolvere alcuni aspetti legati al welfare, smentendo in certo qual modo l’opinione generale che li vede come sostanzialmente ego-referenti.

A questo proposito, il 69% degli intervistati ha auspicato che le aziende e i datori di lavoro si rendano parte attiva nel creare opportunità – donando parte dei loro proventi a cause di loro interesse, dedicando del tempo al volontariato, promuovendo specifiche attività e presidiando i canali social per avere maggiori opportunità di engagement – per favorire la loro partecipazione.

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© MlsGroup