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Attualità

Padova, Torino, Milano: ecco il top degli atenei italiani per la ricerca

L’università veneta svetta per facoltà scientifiche e il Nord continua a trainare le eccellenze italiane, ma il divario con il Sud si riduce e ci difendiamo bene anche a livello internazionale

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La migliore università dove studiare Medicina è Padova, la Bocconi di Milano per Economia, mentre la Federico II di Napoli vince per ingegneria civile. Sono questi alcuni dei risultati chiave dello studio sulla qualità della ricerca diffuso dall’Anvur, che ha analizzato la performance degli atenei italiani nel periodo dal 2011 al 2014. Con un risultato particolarmente interessante: rispetto all’estero, il nostro Paese sta migliorando per quantità e qualità di produzione scientifica.

I MIGLIORI. Padova è in vetta alla classifica per le facoltà di scienze fisiche, mediche, agrarie e veterinarie, ma anche in ingegneria industriale e dell’informazione e nelle scienze psicologiche. Risulta seconda in scienze della terra, biologiche e matematiche, ingegneria civile, scienze economiche e statistiche, distinguendosi comunque come uno dei migliori atenei del Paese. Sul podio della facoltà di Medicina, insieme a lei ci sono le università di Torino e Bologna, mentre il primato per Architettura va al Politecnico di Torino, seguito da Venezia Iuav e dal Politecnico di Milano. L’università di Napoli, il Politecnico di Torino e quello di Milano sono i migliori per studiare ingegneria civile, mentre Economia si studia meglio alla Bocconi e alle università di Bologna e di Milano Bicocca. Ancora, gli atenei di Milano, Bologna e Torino spiccano per le facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza e, infine, Pisa, Padova e la Sapienza di Roma si aggiudicano rispettivamente oro, argento e bronzo per Matematica.

IL CONFRONTO CON L’ESTERO. In generale, il divario tra le università del Nord e del Sud va accorciandosi e, complessivamente, l’Italia si colloca bene anche nella classifica internazionale. Tra il 2011 e il 2016, infatti, abbiamo visto una crescita costante in termini di produzione scientifica, in controtendenza con quanto succede altrove. Negli ultimi anni il tasso di pubblicazioni è aumentato dal 3,5% al 3,9% e il Belpaese è quarto in Europa, dopo Regno Unito (6,9%), Germania (6,0%) e Francia (4,2%). Anche l’indice di citazioni nella letteratura scientifica è salito, vero indicatore della qualità della ricerca, passando da un indice di 1,20 all’1,51, risultando così al di sopra della media europea (1,32) e perfino di quella degli Stati Uniti (1,47).