Connettiti con noi

Attualità

La robotica arriva alla Maturità. Ma occhio alla customer satisfaction

Anche il futuro del lavoro di fronte all’automazione massiva tra le tracce degli Esami di Stato. Ma c’è un nuovo fronte da tutelare, quello dei clienti dispersi nelle conversazioni con voci artificiali

architecture-alternativo

Nuove tecnologie e lavoro: anche i robot entrano nella tracce degli Esami di Maturità 2017. Tra il miracolo economico e la poesia di Giorgio Caproni, una delle tracce possibili per il saggio breve è basata sull’articolo del Sole 24 ore Allarme Onu: i robot sostituiranno il 66% del lavoro umano. Si tratta di un segnale importante dal mondo scolastico nell’attenzione ai temi di attualità. Ma in attesa di sapere se robot ci ruberanno il lavoro o meno (c’è chi dice il contrario), di sicuro c’è un ambito al momento profondamente danneggiato dall’automazione: quello della customer satisfaction, come sottolinea la società Jabra che lavora per aumentare la produttività delle persone.

MATURITÀ 2017: ANCHE I ROBOT NELLE TRACCE

Tuttavia, la robotizzazione delle conversazioni telefoniche è in aumento. I robot sono programmati per essere in grado di condurre in un prossimo futuro contemporaneamente più di 10 mila telefonate. Le aziende che investono nella robotizzazione delle conversazioni con i clienti devono comunque comprendere che le chiamate che alla fine saranno indirizzate verso l’interazione umana sono quelle che si rivelano complesse e critiche per il raggiungimento della soddisfazione del cliente.

Analizzando il Customer Satisfaction Index, il biennio 2013-2015 ha evidenziato in tema il dato più significativo fin dalla metà degli anni Novanta. Non sorprende che questo sia lo stesso momento temporale in cui è aumentata la complessità della natura di una conversazione telefonica. Le chiamate sono diventate più complesse per la semplice ragione che i clienti sono diventati più informati. Quando inoltrano la chiamata probabilmente hanno già cercato di trovare la risposta stessa attraverso diversi canali online. C’è poi una aspettativa da parte dei clienti di ricevere una risposta da esperti, dovessero anche passare di step in step fino a raggiungere la conversazione con un essere umano. Questo è il caso specifico delle aziende che nel passato, tradizionalmente, avevano un punto-clienti offline.

La società di analisi Gartner prevede che nel 2019 il 20% di tutte le interazioni degli utenti con uno smartphone avverrà tramite interfacce vocali. Questi sviluppi nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI) indurranno le aziende a ripensare il modo di interagire con il loro bene più prezioso: i clienti. Questo perché il loro successo dipende dal modo in cui organizzano le interazioni con essi, così come dalla disponibilità ad investire sugli agenti del contact center che sempre più devono affrontare interazioni complesse con gli interlocutori. Più le questioni specifiche sono importanti per i clienti, più è probabile che esse verranno deviate dall’ambiente online a una chiamata.

IL FUTURO DELLA CUSTOMER SATISFACTION

Le aziende sperimentano molteplici modi per abbattere i costi della chiamata: dall’esternalizzazione ai paesi a basso costo, fino al ricorso ai robot alimentati da AI. È una mossa intelligente? Sì, se l’obiettivo principale è ridurre i costi. Tuttavia, se l’obiettivo è risolvere i problemi del loro asset più importante – come detto il cliente – le cose sembrano completamente diverse. I robot non sono esseri umani che hanno la capacità di ascoltare, capire, cercare informazioni e applicare alle situazioni le conoscenze accumulate e le esperienze del passato per rappresentare un prezioso risolutore di problemi.

Quindi anche se un’azienda può risparmiare denaro robotizzando le chiamate in futuro, la medesima si assume un grande rischio andando a de-umanizzare i punti di contatto nel percorso del cliente. Probabilmente coloro che lavorano nel dipartimento IT accoglieranno positivamente l’introduzione dei robot: è loro il compito di garantire che le interazioni dei clienti funzionino correttamente con una contemporanea riduzione dei costi. Essi non vengono valutati sulla qualità di questa interazione. Ed è qui che un’impresa dovrebbe invece sostenere la qualità dell’interazione; come umanizzare le conversazioni telefoniche nel modo migliore, investendo nella giusta cultura e tecnologia.

COME SODDISFARE IL CLIENTE

La chiamata del cliente dovrebbe rientrare nella sfera di coloro che sono più vicini alle strategie di mercato; dipartimenti vendita o marketing. Oggi per ragioni di costo la pratica investe spesso l’ufficio back-end, supportato dal dipartimentoIT. Tuttavia, con il corretto coinvolgimento di altri dipartimenti – con le rispettive mentalità – le chiamate possono diventare un differenziale di marca anziché un fattore di costo.

Ecco alcuni facili “trucchi” per trasformare una chiamata in un approccio vincente:

Avviare una discussione. Che cosa è più umano che avere una conversazione con una persona reale? Inserite il vostro numero di telefono affinché tutti lo vedano e invitate i clienti a chiamarvi per un acquisto, per condividere le loro sensazioni, per porvi domande, per segnalare le specifiche del prodotto o – ebbene sì – persino per ricevere i complimenti per il prodotto acquistato o per il vostro servizio.

Essere visibili e rappresentare un ideale. Molte aziende sono percepite come entità senza vita e con carenza di personalità. Offrendo i nostri pensieri e prospettive creiamo invece un terreno comune, oltre a stimolare un dibattito utile, costruire la fiducia e invitare i clienti a condividere con noi le nostre scelte, ecc.

Approccio personale e umano. Quanto spesso hai ricevuto un messaggio di ringraziamento che è firmato con un generico “Customer Service Department”? Dovremmo cercare di rendere tutte le interazioni con i clienti sincere, significative e memorabili. Può essere facile, anche semplicemente assicurandosi che tutta la corrispondenza sia firmata da un altro essere umano, o dando un seguito telefonico nei giorni successivi per verificare il grado di soddisfazione del cliente.