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Le sigarette Camel diventano… no smoking

Fumo vietato negli stabilimenti del gruppo. Ma i vertici dell’azienda promettono di allestire al più presto aree dedicate ai nicotina-dipendenti

Come vietare di guidare agli operai Fiat. O togliere la pasta ai dipendenti Fiat. Il paragone forse è un po’ azzardato, ma fa specie scoprire che dal 1 gennaio 2015 la Reynolds American Inc. vieterà il fumo nei suoi stabilimenti.

Per chi non lo sapesse, l’azienda è una delle compagnie più grandi al mondo per la produzione e lavorazione del tabacco e commercializza sigarette col marchio Camel. E proprio i manufatti dell’azienda – insieme con quelli della concorrenza – saranno proibiti in uffici, sale conferenza, corridoi in tutti gli edifici dell’azienda e anche in tutte le fabbriche e nei locali mensa, ristoro e fitness.

Mini deroga a tempo per corridoi e uffici privati, in attesa che vengano realizzati locali appositi come promesso dai dirigenti entro la fine del 2015.

SI’ ALLE E-CIG. Paradossale che, nonostante i dubbi sugli effetti per la salute, saranno invece consentire le sigarette elettroniche, il tabacco da sniffo ed Eclipse, una specie di sigaretta dal filtro in carbonio che rilascia sapore di tabacco una volta scaldato (trovata di poco successo della Reynolds.

«Crediamo che sia la cosa giusta da fare e nel momento adatto», ha dichiarato il portavoce dell’azienda David Howard a Usa Today, «perché rivedere la nostra politica del fumo andrà incontro alle esigenze dei non-fumatori, ma anche dei fumatori che lavorano o visitano i nostri locali. Ci stiamo semplicemente allineando alla realtà della nostra società».

COLPO DI MARKETING. La decisione arriva proprio nel momento in cui Reynolds sembra decisa ad ampliare il business rilanciando Eclipse e acquisendo Lorillard, il marchio delle e-cig Blu (numero 3 al mondo nel settore). Il 25% di Camel sul mercato con il 15% di Lorillard, porterà l’azienda a controllare il 35% delle sigarette vendute al mondo.

Una quota che permetterà di contrastare finalmente (quasi) alla pari la Holding Atria che vende il 50% del fumo mondiale col marchio Marlboro.

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