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Attualità

Le novità di Italicum, la legge elettorale secondo Matteo Renzi

Doppio turno contro le larghe intese, premio di maggioranza al 35% e, se nessuno lo ottiene, si va al ballottaggio. Proposte di riforma anche per il Titolo V della Costituzione e del Senato

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Distribuzione dei seggi con metodo proporzionale, assegnazione di un premio di maggioranza eventuale e limitato, attribuzione dei seggi su base nazionale. Sono alcune delle novità introdotte dalla riforma elettorale proposta dal segretario Pd, Matteo Renzi, e appoggiato dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Definita “Italicum”, la riforma prevede, in particolare, che alla lista o alla coalizione di liste che ai seggi abbiamo conseguito il maggior numero di voti viene attribuito un premio di maggioranza pari al 18% del totale dei seggi in palio. Tale premio tuttavia viene assegnato esclusivamente se la lista o la coalizione di liste maggiore ha conseguito almeno il 35% dei consensi. In seguito all’attribuzione del premio di maggioranza una lista o una coalizione di liste non può in ogni modo ottenere un numero di seggi superiore al 55%. L’eventuale parte del premio eccedente viene redistribuita fra le altre liste o coalizioni. Qualora nessuna lista o coalizione di liste raggiunga la soglia, si svolge un secondo turno di ballottaggio fra le prime due liste o coalizioni di liste. Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti. Alla lista o coalizione di liste che risulta vincitrice viene attribuito un premio di maggioranza pari al 53% del totale dei seggi in palio. I restanti seggi vengono distribuiti proporzionalmente a tutte le altre liste e coalizioni di liste.

SOGLIE DI SBARRAMENTO. Nella proposta di Renzi le soglie di sbarramento sono pari al 12% per le coalizioni, al 5% per le liste coalizzate e all’8% per le liste non coalizzate. Sono introdotti criteri per evitare il fenomeno delle “liste civetta”. I seggi vengono distribuiti su circoscrizioni molto piccole (da quattro a cinque seggi in palio al massimo), in modo che i nominativi dei candidati possano essere stampati direttamente sulla scheda. Le liste sono bloccate e corte, per cui vale l’ordine di presentazione in lista ai fini dell’attribuzione dei seggi utilizzando criteri che garantiscano il riequilibrio di genere. Fermo restando l’impegno a eliminare l’elezione diretta dei membri del Senato, la proposta di Renzi prevede quale “clausola di salvaguardia” alcune disposizioni medio tempore applicabili anche per il Senato. Per il Senato sono quindi stabilite le medesime modalità di assegnazione dei seggi, con le stesse percentuali e soglie di sbarramento della Camera. Per garantire l’elezione a base regionale prevista dall’articolo 57 della Costituzione è stabilito un metodo che assicuri l’attribuzione dei seggi anche del premio su base interamente regionale. Più in generale, l’impianto delle norme per il Senato è analogo a quello per la Camera. La discussione sul testo normativo deve essere iniziata in aula alla Camera entro il 27 gennaio 2014.

SENATO E COSTITUZIONE. Approvata dalla direzione del Pd con 111 voti a favore e 34 astenuti, la proposta di riforma prevede anche altri due capitoli, uno relativo al Titolo V della Costituzione, l’altro alla riforma del Senato. Leggi di più

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Matteo Renzi