Connettiti con noi

Attualità

Indagato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni

Avviso di garanzia e invito a comparire per il governatore, accusato di corruzione con l’aggravante della transnazionalità nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Maugeri. La ricostruzione degli inquirenti

architecture-alternativo

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla fondazione Maugeri. La Procura di Milano ha appena inviato un avviso di garanzia e un invito a comparire al governatore lombardo (il documento), sotto indagine dallo scorso 14 giugno (informazione secretata fino a questa mattina, mercoledì 25 luglio) per fatti commessi a Milano e all’estero dal 2011 a novembre 2011. Oltre all’accusa di corruzione, l’aggravante della transnazionalità per Formigoni, indagato in concorso con l’uomo d’affari Pierangelo Daccò, Umberto Maugeri, presidente dell’omonima fondazione, il direttore finanziario della fondazione Costantino Passerino, e Antonio Simone, ex ex assessore alla Sanità della Regione.

I fatti. L’iscrizione di Formigoni nel registro degli indagati era stata annunciata lo scorso 23 giugno dal Corriere della Sera; la notizia aveva sollevato diverse polemiche e la dura reazione del diretto interessato che l’aveva bollata come “falsa” sottolineando di non aver mai ricevuto né avviso di garanzia né invito a comparire. Al centro dell’indagine ci sono circa 70 milioni di euro distratti negli anni dalle casse della fondazione Maugeri e andati a creare fondi neri all’estero transitando su conti in particolare svizzeri. Dagli accertamenti, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, parte di questo denaro sarebbe stato usato da Pierangelo Daccò, (in carcere anche per l’inchiesta del caso San Raffaele) il faccendiere amico di vecchia data di Formigoni e al quale la fondazione aveva affidato il compito di ‘sbloccare’ pratiche in Regione, per pagare vacanze di lusso e altri benefit al governatore in cambio, questa l’ipotesi dei pm, dell’approvazione di delibere di Giunta sulle funzioni non tariffabili che hanno determinato un incremento dei rimborsi all’ente di Pavia. Gli investigatori hanno quantificato tale “utilità” in circa 9 milioni di euro: si va dai 3,7 milioni per imbarcazioni di lusso messe a disposizione tra il 2007 e il 2011 agli 800 mila euro per vacanze e aerei tra il 2006 e il 2011; dai 70 mila euro per il meeting di Rimini di Comunione Liberazione ai 500 mila euro per cene e incontri pubblici. A ciò si aggiungono i 4 milioni di euro di ‘sconto’ in relazione alla compravendita della villa in Sardegna acquistata da Alberto Perego, un suo amico di Comunione e Liberazione, per 3 milioni di euro mentre il valore ipotizzato sarebbe stato di 7 milioni.

La replica. Nel corso di un’audizione in Senato Formigoni ha sottolineato l’assenza di responsabilità della Regione sul controllo dei bilanci delle fondazioni San Raffaele e Maugeri. “Bisogna tener presente – ha dichiarato – che questi sono Irccs, enti a rilevanza nazionale. La vigilanza sui loro bilanci spetta al ministero della Salute”. Lo scorso giugno, in seguito alle indiscrezioni del Corriere, Formigoni aveva annunciato le dimissioni da presidente della Regione solo nel caso che le accuse sollevate fossero state provate “in maniera inoppugnabile”.