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Attualità

Il treno è in ritardo? I macchinisti sono pagati di più

“Ogni 20 minuti di ritardo, 13 euro in più in busta paga”. La denuncia shock dei macchinisti Trenord della Milano-Cremona-Mantova

È tutta una questione di punti di vista. Se infatti il contratto di lavoro aziendale del 2012 di Trenord, all’articolo 54, prevede un bonus economico per i dipendenti che lavorano più ore, si può decidere di adoperarsi maggiormente sul luogo di lavoro. Oppure, come hanno deciso alcuni macchinisti lombardi, si possono sistematicamente far ritardare i treni. Un modo, banale ed eticamente discutibile, per gonfiare i propri compensi senza rinunciare al proprio tempo libero.

LA DENUNCIA ANONIMA. A denunciarlo, in forma anonima, sono tre macchinisti della tratta Milano-Cremona-Mantova che, presa carta e penna, hanno deciso di rendere pubblico il malcostume diffuso: “Su questa linea ogni volta che un treno accumula 20 minuti di ritardo ci fa guadagnare 13 euro. La puntualità non è redditizia per il nostro stipendio”, scrivono. Più nel dettaglio, a differenza di Trenitalia l’intero sistema di pagamento di Trenord si fonda sul rapporto ore di lavoro/stipendio: la prima ora di lavoro viene pagata 6 euro, la terza 9 euro, la quarta 12 euro. A queste si aggiunge il già citato bonus di condotta pari a 15 euro al raggiungimento della terza ora di guida, 25 euro alla quarta, 30 euro alla quinta e così via, fino ai 40 euro per la settima ora. Immediata la reazione di Trenord che, per mano della stessa a.d. Cinzia Farisè, si sta adoperando per cancellare l’articolo incriminato e identificare i “macchinisti lumaca”, il cui numero si aggirerebbe sulla trentina. Intervistato dal Corriere della Sera, il segretario regionale dell’Orsa Adriano Coscia assicura: “Si tratterebbe di casi isolati, la stragrande maggioranza lavora con professionalità e onestà”. I ritardi, tuttavia, sono all’ordine del giorno…

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