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Attualità

Dalla comunicazione alla conversazione

L’edizione 2011 del Forum della Comunicazione digitale fu un gran successo. Forse troppo grande. Dopo i 2.000 iscritti del 2010, l’anno scorso parteciparono alla kermesse circa 2.500 persone, che – complice anche la giornata di pioggia – letteralmente intasarono i banchetti dell’accoglienza di Palazzo Mezzanotte, a Milano. «Quest’anno non succederà più», dice Fabrizio Cataldi, fondatore di Comunicazione Italiana e patron del Forum. «Abbiamo creato una nuova piattaforma aperta, dotata di un sistema che spedisce in automatico la notifica di iscrizione al forum con un codice a barre che permette agli ospiti di entrare senza fare la fila». Ma in realtà è stato implementato tutto il sistema di gestione pre, durante e post evento, ed è stata introdotta la partecipazione su invito ad alcune sessioni speciali. «Mentre l’anno scorso ogni sessione era accessibile a tutti, quest’anno vogliamo concentrare le persone giuste sui contenuti di rilievo. Alcuni workshop saranno a numero chiuso, sia per dare maggiore comfort di partecipazione ai manager – non dimentichiamoci che siamo una business community – sia per focalizzare l’attenzione degli stakeholder. Non è ai grandi numeri, che puntiamo, ma ai grandi partner». Ecco perché il 7 febbraio, sempre a Palazzo Mezzanotte tra i relatori, in prima fila, ci saranno molti degli sviluppatori, sia hardware, sia software, che si stanno contendendo un mercato in continua evoluzione (Il programma). Il trend del 2012? La comunicazione mobile. O meglio, la conversazione mobile. «Il modello sta cambiando ancora, ed è per questo che non abbiamo voluto dedicare al tema una sessione specifica, specialistica, chiusa ai soli addetti ai lavori, ma una tavola rotonda nella sala parterre». In questo nuovo modello emerso a cavallo di Facebook, Twitter e Google+, quale deve essere il ruolo delle aziende, qual è il nuovo paradigma? Nelle conversazioni i brand dovranno limitarsi a esserci o potranno ancora comunicare?«Esserci non è più tanto importante», risponde Cataldi. «Anzi, a volte è meglio non esserci se non si hanno le argomentazioni giuste. Diventa più che altro sempre più importante il concetto di feedback, che è alla base della nuova era dei social network. Il sistema conversazionale ha scardinato i vecchi equilibri del mercato, e oggi assistiamo a come, in pochissimi anni, leader incontrastati dei rispettivi settori possano veder stravolte le proprie attività e le proprie posizioni. La dirompente esperienza di Facebook, per esempio, evidenzia enormi criticità, se anche player come Google hanno deciso di entrare nello stesso settore». Secondo Cataldi non è più tempo di alleanze. «Non c’è spazio per sovrapposizioni in questo comparto. È ancora tutto da vedere, naturalmente, e le evoluzioni ormai diventano di mese in mese più veloci. La mia previsione? Ci sarà un sistema che prevarrà e, dall’altra parte, qualcuno che si farà del male. La scelta di una direzione, di fatto, oggi cancella l’altra». Vedremo cosa ne pensano i partecipanti. Perché, proprio come l’anno scorso, al Forum ci sarà una quarta parete, dietro il board dei relatori, dove uno schermo con un tagcloud segnalerà i commenti degli ospiti, da inviare rigorosamente via Twitter (#forumdigitale, qui sotto gli aggiornamenti in diretta ). «Quest’anno però pubblicheremo solo i pensieri più attinenti al tema», spiega Cataldi. «Sarà più interessante per i partecipanti e per gli speaker. Naturalmente, come succede per tutto ciò che riguarda Internet, che è un ambiente aperto e non controllabile, noi saremo assolutamente aperti a tutti i contribuiti, anche alle critiche. Ci limiteremo semplicemente a scegliere i messaggi più significativi. Del resto è il claim della campagna che promuove il Forum, “Apriamo i cancelletti”. Puntiamo a stabilire un dialogo tra i partecipanti al Forum e i digital leader che parleranno dal palco». Dunque meglio armarsi di smartphone se avete intenzione di darvi alla conversazione. Ma si sa, anche la “cara vecchia” comunicazione sta diventando sempre più legata ai dispositivi portatili. «Non a caso si sta sviluppando il fenomeno del digital signage, la personalizzazione dei messaggi», dice il numero uno di Comunicazione Italiana. Una sessione del Forum è proprio dedicata all’engagement e al digital signament per le cosiddette moving people. «Oggi le persone si devono rincorrere, non ci si può più permettere la staticità in comunicazione, e per fortuna il mobile è un alleato prezioso», chiosa Cataldi. Ma rincorrere non basta, a volte bisogna essere reperibili là dove vanno. Bisogna muoversi lungo una direzione senza dimenticare l’altra, predisponendo iniziative che seguano le persone, per poi farsi trovare al posto giusto».

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INNOVATORE DI MESTIERE Fabrizio Cataldi è il fondatore di Comunicazione Italiana, un networkdi professionalità ed esperienze che ha per obiettivo la condivisione degli scenari dell’Information and communication technology. Cataldi è anche il patron del Forum della Comunicazione digitale, giunto quest’anno alla terza edizione. I temi del 2012 vertono soprattutto sulle nuove frontiere del mobile.