Connettiti con noi

Attualità

Come abbiamo frainteso il diritto di sciopero

Dai taxi ad Alitalia, trattative in corso per risolvere questioni decisive. La risposta delle categoria? Blocco cieco e sterile

architecture-alternativo

Va in onda l’ennesimo sciopero dei tassisti. Siete stufi della solita replica sterile ancor più dei disagi per persone e turisti? Rassegnatevi, ormai il diritto di sciopero è ormai a un rito sterile quanto ineliminabile di ogni contrattazione. Non perché serva realmente a rivendicare dei diritti, ma perché è l’unica risposta che categoria ormai fuori dal tempo sanno dare alle sfide di oggi.

Prendete i taxi. Difficile pensare di poter fermare Uber in tutto il mondo, la rivoluzione sta arrivando. Meglio sedersi a parlare, contrattare, difendere diritti e aprire alla concorrenza. Sono già pronti i cinque articoli della bozza sul decreto con le misure per “evitare pratiche di esercizio abusivo nell’attività di noleggio con conducente e del servizio taxi”. Ma niente, i tassisti hanno confermato lo sciopero. Non si tratta, non si discute, si spera di tirare un altro po’ a campare. C’è la proposta dell’Antitrust di prevedere compensazioni per i proprietari di licenze, che in parte la stessa Uber sarebbe disposta a finanziare, ma niente: stop dalle 8 alle 22, e guai a chi vuole circolare. La ritorsione è assicurata. Eppure ci sarebbe tanto di cui discutere, dalle regole di prenotazione e di rientro per gli Ncc all’elenco online dei taxi con licenza e degli Ncc autorizzati, fino al registro per le app. I tassisti chiedono il rispetto della legge 21/92. Già, 1992: Tangentopoli, il Milan di Sacchi, Fantastico in televisione: tutto è cambiato, ma la legge sul trasporto pubblico (già in parte rivista nel 2013) non dovrebbe.

Lo stesso l’abbiamo visto negli scorsi giorni per Alitalia. Che la situazione della compagnia di bandiera sia irrisolvibile così com’è attualmente, è ovvio. Serviranno sacrifici, rinunce: al momento si parte dalla richiesta di 2.037 esuberi solo nel personale di terra. Il tavolo è aperto tra governo, azienda e sindacati, l’a.d. Cramer Ball è «disponibile» a ogni alternativa, ma intanto si sciopera. Sì, il 5 aprile non si potrà volare. Ma non lo si è potuto fare nemmeno lunedì, a causa del blocco dei controllori di volo.