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Attualità

Camere al rallentatore, in un anno solo dieci leggi

Camera e Senato rallentate dalla Finanziaria e dal Lodo Alfano, ma la presenza dei parlamentari è da record negativo: su 298 giorni solo 126 di lavoro per Montecitorio, e 92 per Palazzo Madama

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Non è una novità: agli occhi degli italiani il Parlamento non brilla certo per efficienza e celerità nel proprio lavoro, ma a tutti i record negativi c’è un limite (forse). Secondo quanto riporta il Corriere della Sera di oggi, in un articolo firmato da Sergio Rizzo, dal 1° gennaio a oggi le Camere hanno prodotto solo dieci leggi. Un’attività davvero ridotta al minimo che si spiega solo in parte con la nuova Finanziaria, le difficoltà economiche un’eventuale priorità riservata al Lodo Alfano. “Eppure – scrive Rizzo – nonostante le difficoltà economiche, gli argomenti (da trattare) non mancherebbero. La commissione Giustizia della Camera, per esempio, ha praticamente concluso l’esame di un provvedimento antiusura già approvato dal Senato. Che però, senza apparenti motivazioni, procede lentissimo. Come anche il disegno di legge anticorruzione, approvato dal Consiglio dei ministri otto mesi or sono, e ora parcheggiato nelle commissioni di Palazzo Madama”.L’apatia di Senato e Camera, che la prossima settimana rimarrà chiusa (implicando quindi una “vacanzina” per i deputati) difficilmente verrà scossa dall’esecutivo che, secondo Rizzo, “sembra percorso da un frenetico attivismo. Per dirne una, è da 117 giorni che aspettiamo la nomina del presidente Consob. Se non si riesce a fare quella, figuriamoci la riforma fiscale…”.I dati presentati dal Corriere della Sera sono davvero sconfortanti: su 298 giorni trascorsi dall’inizio di quest’anno, l’assemblea di Montecitorio si è riunita 126 volte, quella di Palazzo Madama 92. Questi giorni “lavorativi” si sono tradotti in 74 provvedimenti. “In quel numero – continua l’articolo – sono compresi 18 decreti legge del governo e altri tre provvedimenti di routine, sempre di fonte governativa, come la legge comunitaria. Poi ci sono le 17 leggi di conversione di altrettanti decreti. Quindi 22 ratifiche di trattati internazionali: atti dovuti. Ne restano dunque 14, fra cui ci sono però anche provvedimenti nati da disegni di legge governativi (…). Delle dodici leggi ‘superstiti’ fanno poi parte provvedimenti a uso e consumo dei partiti e della politica, come la legge sul legittimo impedimento (…), o come la sanatoria delle liste elettorali per le Regionali. Ne restano dunque una decina. Una pattuglia sparuta, nella quale, oltre a provvedimenti di indubbio spessore sociale, come le disposizioni a favore dei malati terminali, dei sordociechi, o degli alunni dislessici, troviamo per esempio una legge che consente di nominare un finanziere comandante delle Fiamme Gialle, una norma sul personale dell’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie”.