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Attualità

Aids, una giornata mondiale per una malattia ancora incurabile

Il 1° dicembre si celebra in tutto il mondo la giornata di lotta a un male che l’opinione pubblica sembra aver dimenticato. Meno paura e meno test preventivi, ma aumentano i casi, anche in Italia

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Meno campagne di sensibilizzazione sui media, meno paura e meno prevenzione da parte delle persone, ma l’Aids non è stato sconfitta, anzi. La malattia resta ancora incurabile ed è per questo che, in caso di rischio contagio, è necessario sottoporsi a controlli periodici per iniziare per tempo una terapia che rafforzi il sistema immunitario, migliorando lo stato di salute. Per mantenere alto il livello di attenzione, sensibilizzare l’opinione pubblica in tema di prevenzione e ricerca, il 1° dicembre di ogni anno, dal 1988, si celebra la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids.

Mai come quest’anno non si deve abbassare la guardia. Lo scorso anno in Europa sono state registrate circa 30 mila nuove infezioni, il numero più alto mai visto dall’inizio delle rilevazioni dell’Organizzazione mondiale delle sanità. Sono in aumento, segnala un rapporto Oms-Ecdc, le nuove infezioni dovute a rapporti omosessuali, che erano il 30% nel 2005 mentre ora sono il 42%, mentre quelle dovute a rapporti eterosessuali sono il 32%. Marginale invece l’apporto di nuove infezioni da parte di tossicodipendenti che usano droghe iniettabili, appena il 4,1%.

Che cos’è l’Aids

IN ITALIA. L’11% delle infezioni avviene nella fascia tra i 15 e i 24 anni e il tasso tra gli uomini è 3,3 volte quello tra le donne. L’Italia non fa eccezione, come segnalano sia i dati dell’Istituto In Italia sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 29 anni i bersagli preferiti dal virus dell’Hiv. Il mancato calo delle nuove diagnosi, riporta il Centro Operativo Aids dell’Iss, unito alla bontà delle cure per chi scopre di avere un’infezione, fa sì che nel nostro Paese ci siano 140 mila sieropositivi, il numero più alto d’Europa. La profilassi pre-esposizione, l’assunzione cioè dei farmaci prima di contrarre l’infezione, ridurrebbe i contagi del 90%, ricorda uno studio del Cdc di Atlanta, ma non è molto conosciuta neppure dai medici oltreoceano, tanto che oltre un terzo non ne ha mai sentito parlare.

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L'Empire State building illuminato con luci rosse in onore della Giornata Mondiale della lotta contro l'Aids © Getty Images