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Il nome del mito

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La Zonda si sarebbe dovuta in realtà chiamare Fangio, in omaggio al grande campione argentino che fu tra i primi sostenitori di Pagani e delle sue idee. Lo stesso Manuel Fangio, quando venne a sapere che Pagani aveva in mente di dedicargli il suo sogno, gli chiese di costruirla con un motore Mercedes, perché, diceva, si sentiva intimamente un pilota Mercedes. Così fu, visto che tuttora le supercar di Horacio Pagani sono spinte da un 12 cilindri della casa di Stoccarda. Ma la macchina non fu chiamata Fangio, perché il campione morì prima di poterla vedere finita. Pagani, determinato a non sfruttare il nome dell’amico scomparso, e titubante all’idea di intitolargli un’auto che temeva non fosse alla sua altezza, optò per Zonda, un vento impetuoso che soffia sulle Ande argentine, omaggiando Fangio con la sigla F apposta vicino al nome della macchina.