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Gravity Payments, quando il Ceo si riduce lo stipendio per aiutare i dipendenti

La scelta di Dan Price di Gravity Payments: un milione di dollari in meno in busta paga per alzare il salario minimo. Un investimento per l’azienda… e per le tasche del dirigente

Togliere ai ricchi per dare ai poveri: solo che stavolta Robin Hood ha “derubato” se stesso. Perché il fondatore e amministratore delegato di Gravity Payments, società di Seattle che si occupa di carte di credito e trasferimento di denaro, ha scelto di tagliarsi lo stipendio di un milione di dollari per alzare il salario minimo dei suoi 120 assunti a 70 mila dollari (oltre 66 mila euro). Anzi, arrivando ad allineare la sua stessa busta paga a quella dei lavoratori. «Il mio era veramente troppo alto», aveva spiegato Price, cresciuto in campagna e poco avvezzo ai lussi: guida una vecchia Audi e vive in un appartamento di tre stanze.

Un investimento sociale e nell’azienda quello di Dan Price, questo il nome del manager-benefattore, ma anche per le proprie tasche perché dall’aumento della produttività il Ceo si attendeva un ritorno d’affari immediato. E’ successo anche di meglio. Perché l’America, colpita da un simile gesto, lo ha incoronato di colpo « più ambito datore di lavoro d’America», racconta la Cnn. Sono così piovuti curriculum – 3.500 per due soli posti in contabilità – ma soprattutto nuovi clienti a dozzine. Forse perché proprio in questi giorni fioccano le polemiche negli Usa sul salario minimo: 7,25 dollari il riferimento dato dal governo, 8,75 all’ora a New York mentre nella più onesta Seattle – almeno così si può definirla guardando all’esempio di Dna Price – tocca quota 15 dollari.

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Dan Price, fondatore della Gravity Payments e manager-benefattore